1. Beyond the White: Indian Target


    Data: 10/05/2021, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... solo allora, Frank si accorse che probabilmente era perfettamente conscia del suo stato. -Trovo che fare sesso ora sarebbe controproducente.-, disse Miryam con un sorriso. -Ah. Nessun’apertura?-, chiese lui con un doppio senso che l’israeliana parve ignorare. -Non al momento. Tu devi riposare, e noi dobbiamo essere pronti per entrare in azione. La situazione si scalderà presto.-, il viso di Miryam Goldmann assunse un’espressione dura, -Più di quanto sia considerato gradevole.-. Si alzò e uscì, lasciando Frank Horst ai suoi pensieri.
    
    In realtà, la tenuta di Dalima Kothil era ufficialmente sotto falso nome. Niente più dacoit straccioni, solo mercenari, gente in gamba. L’uomo notò il cambiamento. Metamorfosi dovuta a nuovi sviluppi di… cosa? Piani? Sicuramente l’uomo sapeva, l’uomo intuiva, qualcosa si muoveva sotto la superficie di acqua già torbide di loro. La villa era stata di un possedente inglese del 1800. Ufficialmente era proprietà di Bhanar Kah, un religioso sikh. Peccato che Kah fosse morto. Da parecchio. Patil aveva rivelato loro che la villa aveva da tempo cambiato proprietario e che Kah, ufficialmente all’estero per curare un cancro all’esofago, era il solo a figurare proprietario presso eventuali registri. Copertura perfetta, finché reggeva. E l’uomo non intendeva dare per scontato quel fattore. Ma per ora, pareva che Dalima Kothil avesse tutto sotto controllo, incluso lui e i suoi amici. Il colonnato della villa delimitava un patio che dava sull’interno. ...
    ... L’uomo non aveva difficoltà a immaginarsi il colono inglese che vi aveva abitato sorseggiare il thé al fresco. -Venite. Dalima ci aspetta.-, disse Patil.
    
    Dalima Kothil era anche più bella di come James Crowain l’aveva inizialmente valutata. Complice l’abito, un sari bianco che valorizzava enormemente le sue forme, pareva uscita da un film di Bollywood, o da qualche romanzo erotico d’appendice. L’inglese comunque notò che nella sala c’erano quattro mercenari, ai quattro angoli. In attesa di un loro errore? -Avete svolto un buon lavoro.-, disse Dalima, -Immagino abbiate preso la chiavetta USB e il bracciale.-, aggiunse fissandoli uno ad uno. L’uomo si mosse calmo, fluido. Appoggiò sul tavolo in cipresso i due oggetti. Dalima sorrise. -Sapevo che non mi avreste deluso.-, disse. -A che è servito?-, chiese Jhon Kingsword. James sorrise: l’arroganza di Jhon era nota, ma in quel momento poteva rivelarsi un’ottima cosa. Il giovane era per natura orgoglioso e non amava essere manipolato. Dalima era una manipolatrice e altrettanto arrogante. Jhon poteva fungere da provocatore. In modo che qualcun altro ponesse le giuste domande. Gli occhi verdi della donna inchiodarono Jhon, che senza alcun timore continuò a fissarla. -Ciò che il mio collega vuol dire…-, interloquì James, -è che non capiamo esattamente il motivo di quest’azione. E a cosa serva la chiavetta recuperata.-. -Uccidendo quell’uomo abbiamo eliminato un traditore del popolo indiano. La chiavetta contiene dei dati che, una volta ...
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