Beyond the White: Indian Target
Data: 10/05/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... sul suo parevano inspirare autonomamente. Poi lei iniziò a parlare, piano. Lui sorrise. Annuì. Sentì la mano di lei cercare il suo sesso, stringerlo a dispetto del fatto che fosse flaccido. Ciò che Nô stava dicendo però non aveva nulla a che vedere con promesse di altro godimento o esigenze da donna bramosa di altro piacere. No: la giovane stava parlando di ben altro. L’uomo capiva, accettava. La ricreazione era finita.
-Che si staranno dicendo?-, Patil lo domandava a tutti e a nessuno. -Non so. Non credo parlino inglese. Posso provare a ripulirlo, ma penso sia giapponese.-, disse il suo sottoposto, un giovane soldato ex-esercito indiano chiamato Jhasir. Figlio di genitori pakistani, era uno dei suoi migliori elementi. -Credo che lei voglia che continuino a scopare. Guarda: lo sta pure segando. Che troietta vogliosa!-, l’apprezzamento non fu raccolto da Patil che, a dispetto di tutti i pregi di Jhasir sapeva che quando vedeva una donna tendeva a perdere la concentrazione. D’altronde, la giapponese pareva davvero interessata a riprendere la maratona erotica e aveva preso a masturbarsi lentamente, succhiandosi le dita sporche degli umori misti dei due amanti. L’uomo giaceva sulla schiena, apparentemente soddisfatto. Il suo membro, nella mano della giovane non pareva intenzionato a rimettersi al lavoro molto presto. ...
... -Probabilmente è solo qualche idiozia da bordello. Tutto da copione.-, concluse Jhasir con un ghigno lascivo che evidenziava la sua eccitazione. Probabilmente. Patil ne era praticamente sicuro. Lasciò che Jhasir uscisse. Nel dubbio però avrebbe provveduto a chiedere una traduzione. Ci sarebbe voluto tempo, ma avrebbe avuto la verità.
Shaibat aveva gli occhi cerchiati, arrossati. Pessimo binomio computer-lavoro notturno. Tuttavia, Neroko Tsubikome lo vide subito, il suo sorriso pareva raggiante. -Ho un’idea su come recuperare i nostri e chiudere la questione prima che vada tutto in vacca.-, esordì la thai durante la colazione. Tutti si volsero verso di lei, in attesa. -Che ti serve?-, a parlare era stato Frank Horst. L’hacker thailandese sorrise. -Un telefono vecchio stile. Tracciabile.-, disse. -Lo avrai. Ma perché non contattare chi dobbiamo attraverso altri mezzi?-, chiese Miryam Goldmann tra un sorso di thé e l’altro. Shaibat scosse il capo. -Troppo rischioso. Per quello che devo fare occorre un certo grado di esposizione.-, spiegò. -E immagino occorra al più presto.-, disse Neroko alzandosi. Non aveva quasi toccato cibo. -Sì.-, ammise Shaibat, -Non vi nego che non sarà facile ma l’unico modo per salvare i nostri… alleati, è questo. Ora lasciate che vi spieghi…-, iniziò a spiegare. Nessuno parve particolarmente stupito.