Beyond the White: Indian Target
Data: 10/05/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... cercavano, studiavano, elaboravano. Lo abbracciò, stringendolo. Lui ricambiò. Sentiva di volerla. Lo scontro a fuoco, l’assassinio… Baratri. Baratri noti e sempre diversi, orrori conosciuti ma incisivi. Per esorcizzarli, c’erano pochi modi e uno di questi era quello che Nô proponeva implicitamente.
Rumori umidi. Patil si costrinse ad accendere gli schermi. Dalima e l’occidentale stavano riprendendo a fottere. S’impose di ignorare. Sorvegliare. Doveva sorvegliare. Altri rumori umidi. Da un’altra stanza. Patil accese la telecamera. Il bacio tra l’uomo e la giapponese pareva tratto da un film. L’indiano sorrise. L’aveva capito subito che c’era qualcosa tra loro. Non rischi la testa per gente di cui non ti fidi, ed è chiaro che sotto il piombo i legami si rafforzano, sino quasi a divenire questo. Magari non era nemmeno amore, solo desiderio. In ogni caso, era evidente l’intento: le carezze dell’uomo scivolavano tra la seta, quelle della giovane accarezzavano il petto come ali di farfalla. Suo malgrado, Patil fu affascinato.
L’uomo accarezzava appena, sfiorava, come timoroso di spezzare un tacito patto. Nô faceva lo stesso, lasciando che il desiderio si manifestasse a suo tempo e suo modo. Si abbracciarono di nuovo, poi l’uomo sentì la voce di Nô, sussurrata e in giapponese. -Karera wa watashitachi o mimamotte imasu.-. Tradotto: ci sorvegliano. Lui annuì. -Doko kara?-, chiese lui. “Da che punto?”. Due baci sul collo, delicati. Ricambiò, tastando piano la schiena della ...
... giovane. Lei sorrise, alzando la testa, lui baciò ancora il collo. Mossa tattica. L’uomo capì, assecondò non senza godere di quel momento di tregua, preludio ad altro. -Shanderia.-, rispose lei tornata a sussurrare al suo orecchio. Il lampadario. Brutto affare. Continuarono ad accarezzarsi mentre l’uomo la spogliava piano e lei faceva lo stesso con lui.
L’attenzione di Nô era divisa tra il desiderio e l’attenzione ai dintorni. Cercava di non dare nell’occhio mentre spogliava l’uomo dandosi furtivamente rapide occhiate intorno. C’erano altre telecamere? La sua domanda era quella. Non sembrava, ma non poteva dare per scontato. Il lampadario era in stile inglese, un po’ impolverato ma perfetto per una telecamera. Altri posti tuttavia erano meno indicati. Nô notò che ora sia lei che l’uomo erano nudi. Il desiderio montava. Nô lasciò che salisse, che l’uomo l’accarezzasse piano, che il piacere crescesse piano mentre disegnava sottili carezze sul petto e sul ventre del suo compagno e scendeva a sfiorarne il sesso. In ogni altro contesto, si sarebbe lasciata andare, ma non lì, non subito, non senza essere sicura di potergli dire ciò che aveva notato.
Il cuore accelerato, Nô sa di dover restare concentrata. Sussurra in giapponese poche parole, l’uomo annuisce. Barcollando abbracciati, raggiungono il letto. L’uomo le bacia i seni, il ventre, le cosce, lecca il sesso della giovane che geme sotto quella lingua sapiente. Geme, occhi socchiusi ma mai veramente chiusi, mai completamente ...