1. Beyond the White: Indian Target


    Data: 10/05/2021, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    L’elicottero virò verso est. -Missione compiuta.-, disse l’uomo. Patil sorrise. Gli occhi dell’indiano non sorrisero, rimasero fissi come quelli di una vipera. Immoti, privi di emozioni o umanità. -Bel lavoro. Ora… il prossimo bersaglio.-, disse l’indù facendosi dare una cartelletta da Jhon. La aprì. Foto e file stampati. Una donna. Incarnato chiaro, occhi marroni, capelli raccolti in uno chignon, figura dai tratti nobili, sebbene i segni del tempo e della tensione fossero evidenti sul viso. Seno piacevole ma non eccessivo. Avvolta in un sari che lasciava scoperto il viso, era comunque una bella donna da vedere. -Shira Panchari.-, disse Patil, -Una politica di spicco del partito laburista indiano. Una donna che ha le mani in pasta in diversi ambiti.-. -E come ci avvicineremo a una così?-, chiese James Crowain che controllava ferite e medicazioni non solo su di sé ma su tutti. Patil sorrise. -Una cosa per volta. Siamo diretti a Delhi.-, disse, -Una volta lì, Dalima ci raggiungerà e organizzeremo il piano.-.
    
    La testimone aveva parlato. Chiaro, nulla deponeva a favore del morto, ma almeno ora la donna aveva qualche elemento in più. Rivolse un occhio al corpo che, coperto da un telo bianco, gli uomini della polizia stavano portando via. Scosse il capo. Sapeva che i politici erano marci, ma essere lì, vederlo… Era ben altra cosa. Doveva riconoscere che parte di lei era convinta che quella sentenza fosse stata meritata. Si rivolse ad Arjun. -Apri il collegamento.-. L’uomo ...
    ... annuì. Eseguì rapidamente. -Scrambler attivo. In linea.-, riferì dopo pochi minuti passandole un telefono. -Rapporto.-, disse la voce del capo dall’altra parte della linea. Pacata, anche se la donna sapeva, non era certo privo di tensione. Iniziò a parlare. -Il V.I.P. è morto?-, chiese l’uomo. Ancora nessuna sfuriata. Nessun accenno di rabbia. -Sono stati gli occidentali che dicevo, signore.-, rispose la donna, -Ho una testimone.-. -E non abbiamo nessuna idea di dove siano diretti, dico bene?-, chiese l’uomo. -Con loro c’era Patil Rabhoungham.-, rispose la donna, -Lavorano sicuramente per Dalima Kothil. Non capisco il perché di questo attacco però, né il legame con la morte di Tah.-. -Avrai delle idee, agente. Esponile.-, disse perentorio l’uomo all’altro capo della linea. -Qualche ipotesi, signore. Ipotesi uno: era un piano di Dalima e loro c’erano dentro sin dall’inizio. Ma non credo. Perché l’ipotesi due, supportata dal fatto che i dacoit di Dalima siano intervenuti a estrarli, sarebbe che gli occidentali non sono sgherri a contratto di Kothil, ma solo agenti esterni, finiti in mezzo a un casino scatenato da Dalima, o da altri. Dalima li estrae e li costringe a lavorare per lei, notando quanto siano bene addestrati.-, parlò con calma, esponendo il tutto con assoluta chiarezza. E più parlava, più pensava che l’ipotesi due fosse effettivamente vera. La domanda che lei aveva era un’altra: “Perché erano lì? Per chi lavorano quei tizi?”, si chiese. -È tutto?-, chiese l’uomo. Lei ...
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