1. Beyond the White: Indian Target


    Data: 10/05/2021, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... minaccia. Per ora. -Non mi dispiacerebbe togliermi questi…-, disse alludendo agli abiti islamici che aveva vestito sin dal loro arrivo in Pakistan. Shaibat le sorrise appena.
    
    La stanchezza era un nemico che Frank Horst conosceva bene. L’arrivo all’hotel fu ben gradito. Armi nascoste in borse e zaini, smontate. Prese possesso della sua camera. Doccia, lunga. Due fottute ore per tentare di ripulirsi dall’assurdo tour de force che l’aveva visto al volante per ore, parecchie. Crampi? Sì. E forse un blocco muscolare. Bestemmiò in olandese. “Cazzo, proprio adesso? Proprio qui?” Si stese sul letto dopo essersi rimesso i boxer. Se solo avesse avuto con sé del balsamo tigre… -È permesso?-, chiese una voce femminile. Inglese e accento ebraico appena percettibile. Miryam Goldmann. Horst si alzò si infilò i calzoni. Jeans da turista olandese. Nessuna maglietta. Il caldo aveva già parzialmente vanificato la doccia. Aprì. Miryam teneva i capelli sciolti sulla schiena, una colata scura che avvolgeva un viso tutt’altro che spiacevole. Maglietta a maniche corte khaki e pantaloni in tela. Sneakers ai piedi. Anche lei non scherzava a livello di cambio d’abito, ma Horst, guardandola, pensò che sotto quei vestiti doveva esserci un corpo stupendo. Lo stupore rischiò di paralizzarlo. -L’albergo è sicuro. Gente che Shaibat ha già pagato mentre arrivavamo. Quella ragazza sa il fatto suo.-, disse l’israeliana. Horst annuì. Non aveva mai legato molto con lei. Con nessuno, in realtà. L’avevano tirato ...
    ... fuori da una prigione su un isola dimenticata, un buco d’inferno, per un solo motivo: vendetta. Giustizia. E quello scopo era stato raggiunto. Era ancora con loro. E gli andava bene. Ma essere sempre l’emarginato… di quello ne aveva abbastanza. -Tutto bene?-, chiese con tono incerto. -Abbastanza. Qualche crampo. E una stanchezza non indifferente. Ma pensavo potessi gradire la cena.-, disse la donna porgendogli un piatto in alluminio in cui faceva bella mostra di sé uno spezzatino in salsa curry con riso. Frank sorrise. -Gradisco assolutamente. Resti a farmi compagnia?-, chiese. Pregò che la donna dicesse sì. Quando annuì sentì un principio di erezione sfidare la stanchezza.
    
    Neroko Tsubikome meditava. Lo Zazen tuttavia non faceva che acuire il suo timore. Aveva giurato di proteggere Nô. Di essere il suo braccio destro, di dare la sua vita per lei. E ora, il suo giuramento rischiava concretamente di venire infranto a causa dei piani di terzi. Dentro di sé, giurò di vendicare Nô, se fosse morta.
    
    Shaibat navigava in rete. Connessione remota, scrambler portatile, massimo grado di riservatezza e protezione. Vedendo le notizie notò la morte di un importante politico. Cercò notizie. Scavò nel web, estraendovi persino un filmato. Remota, malmessa, la lente crepata, l’ignota telecamera aveva però ripreso il gruppo di occidentali e l’indiano seduti a un tavolo, il loro gruppo. Shaibat sorride. Erano vivi! Ma quel politico… Il filmato proseguì. Irruzione della polizia, sparatoria. ...
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