Beyond the White: Indian Target
Data: 10/05/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... al termine di un boccone di riso. -Mi annoiavo. La scuola mi strozzava. E anche l’esercito non mi andava a genio. Troppi fottuti ordini.-, rispose lui. Miryam sorrise. -Un ribelle…-, disse. Lui scosse il capo. -Mi fai sembrare uno di quegli anarchici del cazzo che odiavo quando andavo a scuola. Preferisco pensare di voler essere il capo di me stesso.-, disse. -Però sei qui, anche se potevi andartene. Ci accompagni in questa missione.-, notò lei. -Sì. Per mia scelta. Come anche tutti gli altri, no? Non mi sembra che ci siano vincoli.-, replicò lui. Miryam parve annuire. Stare in silenzio. -Non hai mai parlato molto.-, disse infine, -Ma posso dire di essere giunta a una conclusione.-. -Ossia?-, chiese lui dando il colpo di grazia allo spezzatino. -Sei un po’ come noi. Un altro povero bastardo che ha deciso di non essere schiavo.-, disse lei. Frank Horst sorrise. Sì, quello era sicuramente vero. Il sorriso divenne un riso. E le risate divennero due quando Miryam rise con lui. -Sono uno spaccateste.-, ridacchiò Frank. Miryam sorrise. -Lo siamo tutti. Per motivi vari. Alcuni non sanno fare altro, altri hanno capito che questa è l’unica via per ottenere qualcosa, per cambiare le cose…-, disse lei. -Già. Ora…-, Frank si alzò ma il movimento si congelò a metà dell’azione, bloccato da un dolore acuto. Un crampo? Sicuramente qualcosa di pesante. Miryam si alzò rapidamente, sostenendolo. Lo aiutò a mettersi seduto. -Merda. Sarà stato il viaggio… Tu non hai dolore?-, chiese il biondo. ...
... -Non molto. Avevo portato con me un po’ di medicina. Una crema per casi come questi.-, rispose lei, -Ho voluto essere previdente. Vado a prenderla.-. Frank Horst non obiettò. In quel momento tutto ciò che voleva era tornare al pieno della forma, conscio che, nel momento critico, gli sarebbero servite tutte le sue forze e non avrebbe potuto permettersi debolezze di sorta. Si accorse che Miryam era tornata. -Mettiti sulla schiena. È lì che fa male, no?-, chiese. Frank annuì e si girò prono. Sentì la mano di Miryam, calda, avvolta in qualcosa di gelido. Trattenne un verso di… Fastidio? Sorpresa? Un mix tra i due. L’israeliana prese a spalmare la crema con movimenti rotatori, rapidi e vigorosi. Frank iniziò a trovare persino piacevole il trattamento. Si lasciò sfuggire un gemito di gradimento. E il suo pene iniziava a essere pericolosamente turgido. Nessun rischio che Miryam Goldmann se ne rendesse conto, per ora, nondimeno… Il massaggio continuò per minuti con la donna che ora usava entrambe le mani. -Meglio?-, chiese all’improvviso l’israeliana. Frank riemerse dal piacevolissimo torpore in cui il massaggio l’aveva immerso e tentò di muovere la schiena. -Sì. Meglio… Grazie.-, disse. Si voltò. Incrociò lo sguardo di Miryam. -Prego.-, rispose lei senza smettere di fissarlo. Lui improvvisamente si accorse dell’erezione che tendeva i pantaloni. Merda, che figura… Eppure l’ebrea non pareva minimamente interessata a distogliere lo sguardo dal suo viso. -Io…-, iniziò lui. Lei sorrise. E ...