Beyond the White: Indian Target
Data: 10/05/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... assistere a una cosa simile! Dalima stava venendo seviziata e, dal tono non esattamente interamente dispiaciuto, pareva che un po’ le piacesse. Patil sentì un’erezione potente. Avrebbe dovuto essere lui! Avrebbe dovuto essere lui a farle questo!
Terza scudisciata. Dalima gemette ancora. Merda, come poteva piacerle? Quel bastardo la stava frustando col frustino che lei stessa aveva usato su un trafficante d’armi bengalese in quello stesso letto! Eppure, la donna non poteva negare la sensazione. La quarta frustata le arrivò sulla schiena. S’inarcò contro il materasso, esalando un grido. -Presumo che possa bastare, non crede, miss Kothil?-, chiese Jhon. -Presumi… bastardo… ti faccio castrare! Ti strappo il cazzo a morsi!-, ringhiò lei a fatica. Una mano di Jhon le affondò tra le natiche e le cosce. Trovò il suo sesso. Oltraggio? No, scoperta estrema, ultima finale verità. Jhon invase. Dalima gemette. Due dita dentro l’abisso bollente e liquido. Due dita dentro di lei. Senza il suo permesso. Inconsciamente si mosse contro le dita, s’inarcò contro le dita. Cercò di farle affondare di più, di più!, sino in fondo. -Continua!-, ringhiò insoddisfatta. Le dita si tolsero, uscendo con un rumore umido che le lasciò un senso di mancanza insopportabile. -Bastardo!-, lo insultò lei. Jhon ridacchiò. -Quanto poco controllo da parte tua. E dire che stai colando miele, troia.-, la voce di Jhon arrivò al suo orecchio poco prima che le dita le arrivassero sulle labbra. Le dita che erano ...
... state dentro di lei. Dalima avrebbe dovuto mordere, rifiutare, opporsi. Non lo fece: aprì la bocca e succhiò voracemente mimando una pompa. Lui tolse le dita. -Allora? La nostra rinegoziazione può iniziare?-, chiese Jhon. Il sesso dell’uomo era ancora duro, forse anche più di prima. Dalima Kothil lo fissò, occhi brucianti di desiderio. -Pensavo fosse iniziata.-, disse con un tono lamentoso. -No. Era solo la fase… conoscitiva. La prossima sarà più intima.-, Jhon si mise in posizione dietro di lei, ficcandole un paio di cuscini sotto l’addome al fine di sollevarla decentemente. -Ficcamelo dentro, brutto stronzo!-, sussurrò. -Chiedi “per favore”, donna.-, rispose lui. -Nei tuoi sogni!-, ringhiò Dalima, insoddisfatta. Cercò di torcere un polso, vedendo di liberarsi. -E nei tuoi incubi…-, mormorò lui. Altra scudisciata sul culo. Dalima inghiottì lacrime e saliva. -Allora?-, chiese Jhon. L’indiana ringhiò incoerentemente qualcosa. -Più chiaramente?-, domandò l’uomo. Accarezzò con la punta del frustino la spina dorsale di Dalima, seguendola sino alle reni offese. -Per piacere, brutto pezzo di merda, fottimi come una troia.-, disse. Qualcosa cadde a terra. Il frustino. Mani si affardellarono sul nodo, sciolsero. Dalima aveva le mani libere. Si massaggiò i polsi. Guardò Jhon con puro desiderio di… cosa? Ucciderlo? Farlo soffrire? Godere? Occhi negli occhi, di nuovo. Jhon sorrise. Dalima si rannicchiò. Le natiche e la schiena dolevano. Oltraggio. Ma oltraggio gradito, anche se mai nessuno ...