Il debito
Data: 13/04/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Handrea, Fonte: EroticiRacconti
... mossa brusca mi strappò il reggiseno, per poi passare allo slip che mi sfilò senza badare alle mie proteste. Le altre ragazze, ridendo, fecero altrettanto, e rimanemmo tutte e quattro nude sull'assito di legno.
La mia vergogna aveva preso il sopravvento sull'indignazione e, quindi, rimasi in silenzio mostrando di me solo i formosi glutei che Madre natura mi aveva fornito.
I signori, dal canto loro, rimasero in pantaloncini e maglietta, beandosi delle nostre grazie e parlando del più e del meno come se fossero avvezzi da tempo a situazioni del genere.
Dai discorsi che facevano le tre ragazze non capivo un accidente, visto che parlavano in russo, ma poi Svetlana mi chiese se ero nuova su quella barca,
"Sì, è la prima volta che vengo" - le risposi.
"Ah, quindi non sei abituata. Per me è la terza volta, Olga e Irina sono venute più volte qui e su altre barche."
"Ma che fate qui?" - chiesi, temendo già la risposta.
"Niente: prendiamo il sole, facciamo il bagno, mangiamo, facciamo l'amore... le solite cose."
"Fate anche l'amore?"
"Certo, altrimenti che ci stiamo a fare?"
"Ma tu stai con chi?"
"Con tutti", - mi rispose ridendo. "Qui tutti stanno con tutti, non te l'ha detto Luigi?"
"No, io no.... Io non sto con nessuno!"
Allora Svetlana, sorridendo, chiese a gran voce a Luigi se fossi la sua donna a bordo, e Luigi, con fare da magnanimo anfitrione, rispose ridendo: "No, non è la mia donna.... È la donna di chi la vuole!".
Da quel momento ...
... per me cominciò una nuova realtà!
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Quel pomeriggio sulla barca successe poco o niente, a parte che corsi il rischio di ustionarmi ben bene la schiena perché mi vergognavo troppo a girarmi, nuda com'ero. Irina venne in mio soccorso con una crema protettiva, anche se ne approfittò un po' per esplorare il mio corpo facendomi intravedere altre prospettive di passatempo su quella barca.
"Così oltre che puttane, sono anche lesbiche" - mi ritrovai a pensare mentre la mano di Irina mi toccava un po' troppo le natiche.
I tre uomini, intanto, bevevano, fumavano e chiacchieravano senza coinvolgerci, quasi che fossimo un gruppetto di cagnolini graziosi al loro cospetto.
La sera arrivò in un lampo, mentre la barca veleggiava in mezzo all'Adriatico, e finalmente col calar del sole potemmo coprirci un po' prendendo dalle cabine abiti adeguati per la cena, approntata in breve tempo da Franco che, aiutato da Olga, dette prova di una grande maestria ai fornelli.
Dopo cena Luigi chiese a Roberto di sostituirlo al timone perché aveva bisogno di rilassarsi un po' e, accompagnato dai sorrisini degli altri amici, mi chiese gentilmente di seguirlo in cabina.
Sapevo cosa mi stava per succedere ed ero preparata, quindi lo seguii in silenzio senza guardare nessuno.
Scesi nella mia cabina (avrei appreso da lì a poco che gli uomini non avevano una cabina loro, ma dormivano nella cabina della donna che avevano scelto come compagna per la notte) col ...