Il regalo di eric
Data: 28/02/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... tra noi e ci baciammo.
Quando mi svegliai vidi Eric che riposava accanto a me. La sua testa era appoggiata sul mio torace e le gambe attorcigliate alle mie. Lo guardai mentre dormiva, il suo torace che si alzava quando respirava, il suo modo di muovere le labbra. Potevo immaginare quello che stava sognando. Non lo svegliai per paura
di perdere la possibilità di guardare il riposo del mio Adone. Non so come mai ma sapevo che avrei avuto molte altre opportunità, ma questa era la prima volta. Era sacra. Spostai leggermente la testa per guardare l’orologio, lessi 10 e 56. Avevamo dormito per circa 5 ore, avevo guardato prima di addormentarmi ed erano le 4 e 49. All’improvviso mi afferrò la paura, cosa sarebbe successo se fosse entrata la mamma? Se mi avesse visto così? Non ero ancora pronto a farglielo sapere.
Avevo paura che mi sorprendesse… sorprendesse nelle braccia di quel bel ragazzo… abbracciati… innamorati.
Poi all’improvviso non mi importò più di nulla, tutto ciò che volevo era stare tra quelle braccia. Sentire la sua pelle morbida e liscia.
Probabilmente mi mossi perché lui si agitò. Pensai che fosse ritornato a dormire finché lui non alzò lo sguardo su di me.
Io lo guardai e sorrisi. Il gonfiore provocato dal tanto piangere che avevamo fatto doveva essere svanito. Lui si alzò un poco e mi baciò il collo. Io gli baciai la fronte mentre lui districava le sue gambe dalle mie. Interruppi il silenzio quando lui mi baciò di nuovo, questa volta sulle ...
... labbra.
"Ciao, Eric. Dormito bene?" Gli chiesi amorevolmente.
"Sì, come un ghiro" Rispose sorridendo: "Ma ora mi scappa."
Gettò indietro il lenzuolo mettendo in mostra il suo corpo magnifico, coperto si sperma e sudore. Lo sentii andare nel mio bagno e liberarsi. Pensai che fosse meglio alzarmi e scendere per vedere se la mamma era arrivata.
Quando aprii la porta mi resi conto immediatamente che in casa non c’era nessuno. Tutte le luci erano spente, da quello che io potevo vedere, non sentivo i rumori familiari della televisione. Scesi nudo la scala, la porta della camera da letto della mamma era aperta come quando ero salito. Continuai a scendere per le scale e fui spiacevolmente scioccato dal freddo del linoleum sotto i miei piedi nudi. Salii sul tappeto per scaldarli continuando verso la cucina. Da dove stavo vidi che la segreteria telefonica stava lampeggiando, indicando un nuovo messaggio. Mi avvicinai e pigiai il pulsante play.
Biiip, “Giacomo, sono la mamma. Mi spiace di non averti chiamato prima. Sono stata incaricata di un grosso caso. Devo volare ad intervistare dei testimoni. Non ritornerò prima di domani. I soldi sono nel mio cassetto nel caso tu ne abbia bisogno. Oh, il signor Quadri vuole che tu vada al lavoro domani, ha bisogno di te per qualche cosa che riguarda l’hard disk di un ospedale. Comunque fai venire un amico per il fine settimana. Non dim…” biiip.
Il resto del messaggio era stato troncato. Poi sentii un altro segnale:
Biip, “Mi spiace ...