1. Sei amiche in videochat – capitolo 6 di 9


    Data: 02/05/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autoerotismo Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... accompagnata dal battere del suo cuore e dallo scroscio dell’acqua. Lasciò cadere il soffione sul piatto della doccia, lo spruzzo che finiva contro un angolo del parallelepipedo di plexiglas, e portò la mano ora libera sul suo clitoride, afferrandolo con due dita e massaggiandolo, mentre quelle nel suo utero aumentarono la velocità e la pressione che esercitavano. Chiara era scossa da spasmi di piacere, fulmini di puro godimento che saettavano tra le fibre dei suoi muscoli, un desiderio talmente forte aveva aggredito la sua anima da diventare quasi doloroso. – Marco, dimmi che sono la tua troia… – sussurrò senza fiato, stordita a tal punto da non accorgersene nemmeno, la mente che sembrava svuotarsi come se stesse per svenire. Con un’ultima scintilla di coscienza, prossima all’orgasmo, percepì una forte pressione nella passera, come descritto nel manuale di educazione sessuale: con quell’ultima scintilla di coscienza, capì cosa stesse accadendo e come dovesse comportarsi. Quando sentì il più potente orgasmo della sua vita prossimo ad esplodere nella sua anima, spinse come se fosse intenzionata a mingere. Un brivido la scosse nella schiena, facendola tremare tutta, poi percepì la sua uretra aprirsi nella pressione di un violento flusso di liquido caldo. Lo sentì schizzare contro le ...
    ... piastrelle che proteggevano il muro dall’acqua della doccia. Chiara rimase qualche istante in quello stato, confusa, incapace di comprendere cosa stesse accadendo, cosa fosse andato storto. Dov’era l’orgasmo incredibile che avrebbe dovuto farla cadere a terra, sconvolta, il folle e incredibile piacere che aveva descritto Anna e che il manuale prometteva come conseguenza delle azioni che aveva compiuto nel suo sesso? Non ebbe bisogno di aprire gli occhi per capirlo, le bastò il piatto, acre odore che aggredì il suo olfatto per comprendere, sostituendo prepotentemente l’aroma di conifere. Quando guardò in basso, l’acqua ingiallita le confermò il timore che era sorto nella sua mente: quello che aveva spruzzato non era squirto ma piscio, e ora era vi era immersa con i piedi. – Merda… – sospirò, sentendosi improvvisamente come se sulle sue spalle fosse crollato un quintale di frustrazione mentre nel suo stomaco si formava un senso di disgusto e inadeguatezza. – Come posso sperare di farmi fottere da mio fratello se non riesco nemmeno a darmi piacere da sola… – si chiese, sentendo le lacrime nascere nei suoi occhi azzurri che stavano diventando sempre più irritati dal dolore.
    
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