1. Sei amiche in videochat – capitolo 6 di 9


    Data: 02/05/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autoerotismo Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... labbra e… non seppe perché, ignorò da dove nascesse quell’idea, che in altri frangenti le sarebbe sembrata oscena, ma desiderava soprattutto sentire la sua patatina strusciare contro ciò che si trovava nel medesimo posto nel corpo del fratello. Quel pensiero che, se qualcuno glielo avesse proposto, le avrebbe causato il voltastomaco, le diede una sensazione che non aveva mai sperimentato prima al basso ventre. La testa aveva cominciato a vorticarle, come se non avesse mangiato da giorni, ma quello che desiderava assolutamente non era cibo. Invece di fermarsi a colazione nel salone dell’albergo, era risalita in camera sua, cercando di capire cosa le stesse accadendo, spaventata. Aveva passato la mattinata sdraiata sul letto, e se qualcuno le chiedeva cosa avesse, lei rispondeva cercando di non far capire che il suo male non era fisico quanto… no, non era riuscita a capirlo, e questo l’aveva sempre più intimorita. Mentre i suoi genitori e suo fratello erano andati a fare un’escursione, lei era voluta rimanere lì, sul letto, confusa da ciò che il su corpo le stava facendo provare e sembrava la stesse spingendo a comportarsi. Dopo ore di quel supplizio, aveva finalmente ceduto, e per la prima volta in vita sua si era masturbata. Ne aveva sentito parlare da alcune sue amiche, sapeva vagamente come si facesse, ma quello fu il suo primo, goffo ditalino. Aveva toccato la sua patatina, l’aveva sfiorata, aveva provato a penetrarsi con un dito. Ci erano voluti forse venti minuti, ma ...
    ... alla fine aveva finito: il senso di malessere che aveva coperto il suo corpo come uno scialle pesante e bagnato era scomparso con quello che, immaginava, fosse stato un orgasmo. Beh, cazzo, si era detta una volta concluso: se fare sesso conduceva a qualcosa di così misero e insoddisfacente, che già spingere per una loffa dava maggiori soddisfazioni, si era chiesta, perché tutte sembravano non voler fare altro? Nel riportare alla mente quei momenti, mentre si frizionava la pelle con il docciaschiuma, Chiara non poté trattenere un sorriso. Quanto era cambiata da allora, riconobbe. Quattro anni prima era una bambina che aveva avuto il suo primo, vero innamoramento, e si affacciava al mondo del sesso. Effettivamente, il suo primo tentativo di darsi piacere era stato davvero scarso e privo di tecnica, sdraiata su un letto, con un dito che entrava e usciva dal suo sesso senza il minimo supporto dell’immaginazione: la cosa era completamente cambiata quando, chiusa nella sua camera, aveva cominciato a ditalinarsi immaginando di essere sotto un amante, e, nella maggioranza dei casi, chi si trovava virtualmente sopra di lei era proprio suo fratello. Immaginava Marco con le gambe in mezzo alle sue, le mani piantate sul materasso accanto ai suoi seni, il suo cazzo che sprofondava dentro di lei con violenti colpi, che nella sua fantasia facevano cigolare rumorosamente la rete del letto. ‘Sei una stupida puttana’ le diceva fottendola con violenza ‘una lurida troia che si fa chiavare da suo ...
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