Sei amiche in videochat – capitolo 6 di 9
Data: 02/05/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Autoerotismo
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... assuefatto alle sue tettine. Considerando poi che con quelle di Beatrice si era divertito almeno una volta, poteva anche considerarsi sconfitta in partenza. Con un sospiro, Chiara si sbottonò i pantaloncini, lasciandoli calare lungo le gambe e scalciandoli in un angolo, poi si abbassò le mutandine. Quasi senza volerlo si sfiorò con la punta del pollice destro la sua passera: una sensazione simile al desiderio del cioccolato sorse dentro di lei, ma non nello stomaco o nella sua gola, quanto piuttosto nel suo inguine. Improvvisamente, la ragazza si rese conto di quanto fosse desiderosa di avere un rapporto, un cazzo che sprofondasse dentro di lei, il calore di un corpo maschile che la avvolgesse, quel senso animalesco e primitivo di essere posseduta, di essere riempita di crema calda. Chiara si strinse le gambe e si morse inconsciamente il labbro inferiore a quei pensieri. A furia di sentire continuamente le sue amiche raccontare di come erano state scopate, più o meno realmente, le sembrava di essere scivolata in uno stato di continua eccitazione sessuale, un senso di attrazione verso chiunque avesse un cazzo in mezzo alle gambe. E, con sua sfortuna, l’unico in casa che lei agognasse sembrava intenzionato ad impedire che i loro genitali si unissero. – Che stronzo che sei, Marco… – sussurrò delusa, scuotendo la testa. Con il suo corpo completamente nudo, Chiara aprì lo sportello della doccia e vi entrò. Un profondo respiro gonfiò il suo petto quando l’acqua calda cominciò a ...
... picchiettare la sua pelle, riempiendosi i polmoni di aria umida. Si sentì subito meglio, come se nello scarico turbinassero i dispiaceri che avevano adombrato il suo umore. Dal ripiano in ceramica afferrò la confezione di sapone liquido e se ne spruzzò una dose generosa sul palmo della mano libera, sentendo liberarsi nell’aria un effluvio di ricordi sotto forma di profumo di pini, in particolare quello di qualche anno prima, quando ,in vacanza in montagna con la sua famiglia, a quattordici anni, aveva scoperto di amare Marco, e non solo come un fratello. Ricordava di essere uscita una mattina dalla sua stanza dell’albergo dove alloggiavano, in Austria, e aver visto il ragazzo sotto una luce completamente nuova, come se non l’avesse mai conosciuto prima: per qualche motivo, se il giorno prima non lo considerava più di una specie di competitore nel ricevere affetto e attenzione da parte dei genitori, in quel momento gli era parso che non avrebbe più potuto vivere senza di lui. La cosa l’aveva confusa, sconvolta, intimorita. Credeva di essere innamorata di un suo compagno di classe, di un cantante famoso, di un divo del cinema, ma solo in quel momento aveva scoperto cosa significasse realmente amare qualcuno. Apprezzava la compagnia del suo compagno, adorava contemplare il viso del cantante, il corpo ed il sexappeal dell’attore… ma in quel momento avrebbe voluto alzarsi in punta di piedi davanti a Marco, accarezzando il suo collo con le sue mani, appoggiare un bacio sulle sue ...