1. 004 gli anni del castigo - [ hungarian rhapsody ]


    Data: 01/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69

    ... quel luogo.
    
    L'uomo togato recava mani gonfie ma aveva unghie curate. Aveva grosse labbra lucenti e informi come due würstel cuciti su di un volto largo e rubicondo. Aveva due occhioni sporgenti e una ampia fronte ornata in sommità da un riporto spaventoso.
    
    Si vantò di essere l'unico istituto al mondo per giovani di alto lignaggio spediti in quel luogo dalle loro famiglie del vecchio continente e non solo. Famiglie demoralizzate, affrante, umiliate per le effeminatezze di figli venuti su con qualche devianza innata del proprio comportamento. E che comunque si affrettò a dirmi non v'era alcun motivo di preoccupazione da parte mia, dato che fin che la mia famiglia avesse versato le dovute rette alla congrega, con pazienza sarei divenuto uomo.
    
    Mi chiarì della sveglia alle quattro, delle preghiere del giorno e di come la mia giornata si sarebbe organizzata in due fasi distinte.
    
    La prima fase della mia giornata verteva sulla educazione cavalleresca ma in chiave moderna. Sarei stato istruito all'equitazione, al calcio, al rugby, lezioni di piano, di greco, latino e applicazioni meccaniche. In altri termini avrei dovuto imparare tutto in fatto di motori ed essere in grado di ripararli in quanto prima che uomini occorreva diventar maschi.
    
    La seconda fase della mia rieducazione avrebbe avuto luogo subito subito dopo i vespri, dal cui momento i nostri educandi si sarebbero dispensati dai doveri della nostra ferrea educazione. Chiarì solenne che anche i prelati ...
    ... avevano diritto a rifocillarsi dalle fatiche dei loro duro ministero. Ma sul merito non mi furono impartiti ulteriori dettagli.
    
    A quel punto scoppiai in lacrime e spiegai al direttore che fu per causa di mia madre che fui travestito con pizzi e unguenti. Era stato un maldestro tentativo per sedurre mio padre, ma io non c'entravo niente, che io non sapevo nulla di cosa volesse dire maschio o femmina, che io con le bambole non ci avevo mai giocato, che io volevo solo un gran bene a mio padre, un bene disperato.
    
    Poi crollai in un singhiozzi scoraggiati e tra i gemi e le lacrime raccoltesi fino alla punta del naso, a tratti riuscii ad esprime a parole tutta la disperazione della mia condizione di rifiutato, del disconosciuto, dell'abbandonato per sempre.
    
    Nel pianto io mi dannavo. Piansi di fronte al prelato, e non seppi dire null'altro, precipitando in singhiozzi inarrestabili senza più conforto, né requie.
    
    "Bambino non piangere" mi disse con voce spezzata quell’uomo di chiesa.
    
    E cosi fece con l'alzarsi, fece con gravità il giro della scrivania e venne cingermi il capo.
    
    Seguitai nel mio pianto se possibile più disperato che il prelato vedendomi in preda ad una sofferenza incolmabile, mi tenne stretto fra le sue vesti, accarezzandomi i capelli e ascoltando in silenzio tutto mio dolore.
    
    "Ascolta" mi disse.
    
    "Ascoltami" ripete' il vecchio posandomi il viso tra i palmi ed indirizzando all'insù il mio sguardo.
    
    Soffiai il naso alla meglio prima di fissare il ...
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