La gabbietta 2
Data: 18/09/2020,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... lei, per riempire il vuoto pazzesco del silenzio di ghiaccio, si dedicò alla preparazione del caffè; lui se ne stava in silenzio, con lo sguardo fisso nel vuoto; per la prima volta, lei lo vedeva piegato, fragile, incapace di reagire; mentre sorseggiavano il caffè, si decise a parlare.
“Filippo, ce la fai a reagire alla mazzata con la solita forza d’animo che ti sostiene sul lavoro?”
“Cosa dovrei fare? Affogare in una copula brutale la rabbia che ho dentro? Perdonare e tornare ad essere l’imbecille che si sta innamorando di una donna di scarsa credibilità? Sbatterti via e riprendermi la mia vita? Cosa dovrebbe fare una delle tante vittime della tua proterva cattiveria?”
“Tu sei l’uomo che mi ha costretto all’amore, perché sei davvero eccezionale; ho detto qualche bugia pietosa perché volevo da sola riparare un errore; non sono inaffidabile come dici, ma puoi credermi solo se c’è un poco d’amore a sostenerti; non ti permetterò di possedermi bestialmente, perché non è da te e non voglio sesso ma amore da un uomo che amo, se riesce a trovarne sotto la volontà cieca di una vendetta inutile; macerarti non riporta Marco alla normalità; torna lucido e ragiona; io mi limito ad amarti ed aspettare.”
“Vestiti e usciamo; stare chiuso qui a rimeditare le stupidità di questi mesi non fa bene a nessuno; andiamo a distrarci con la banalità quotidiana; poi ci dormirò sopra e parleremo.”
“Andiamo; sono sempre e comunque la donna che ti piace esibire tra gli amici; ora anche ...
... di più perché ti amo.”
Indossò l’abito verde che aveva scatenato la lite chiarificatrice e andarono al bar dove sapevano che si incontravano gli amici per l’aperitivo; forse per avere fatto chiarezza sui loro sentimenti, sembravano davvero splendere di una luce particolare; lentamente ripresero le abitudini che li avevano imposti all’attenzione e i gesti di affetto stavolta si caricarono di una nuova tensione amorosa; Imma si sorprese spesso a sfiorarlo con un bacio leggero, quasi per chiedere perdono.
Cenarono in un noto ristorante; non se la sentivano di trovarsi in cucina a preparare da mangiare, col peso sul cuore di una situazione ancora irrisolta; tirarono tardi, forse perché ancora temevano il faccia a faccia in camera da letto; quando rientrarono, lei accennò a dirigersi verso la camera degli ospiti; lui la prese per la mano e la guidò al loro letto; non fecero sesso, perché non se la sentivano, ma restarono abbracciati in silenzio, quasi per lasciare che i pensieri si trasmettessero per telepatia.
“Ti va di accompagnarmi ad incontrare Marco?”
“Non posso deciderlo io e non puoi pretenderlo tu; c’è un’equipe di medici che lo segue; dobbiamo parlarne e, se sono d’accordo, lo incontrerai.”
“Va bene; basta che mi accompagni a parlare coi medici.”
Fissò per due giorni dopo l’appuntamento con il responsabile di psichiatria e lo incontrarono nel suo studio; Filippo espose in sintesi la questione; presentò Imma come la responsabile dello choc che Marco aveva ...