La gabbietta 2 - Racconti Erotici

La gabbietta 2

... volevo farmi mantenere dalla tua ricchezza; ma da quella prima sera ho sentito che eri qualcosa di diverso, per me; ti ho seguito anche sul lavoro e so che mi sono innamorata.

Non sapevo niente di Marco e della sua tragedia; se non mi credi, non posso farci niente; adesso ti chiedo di rimandare la mia esecuzione di qualche giorno, il tempo di guardare coi miei occhi il male che ho fatto e, se esiste una larvata possibilità di fare qualcosa, di lasciarmela fare; poi mi giudicherai, mi condannerai e sarai il mio boia; so che hai perfettamente ragione; so che sono stata un’imbecille perché ho parlato con Leonardo ed ho taciuto con te.

Ma non c’è stata malafede; pensavo di chiarire tutto in un incontro e di tornare da te libera di innamorarmi; non avevo fatto i conti col tuo desiderio di vendetta che neppure immaginavo; mi sono inalberata perché mi ribello ai soprusi, anche se avevo torto; adesso ti chiedo per l’ennesima volta di riportarmi a casa con te, di accompagnarmi ad incontrare Marco e dopo di lasciarmi nuda su una strada ad affrontare i miei errori; riesci a fare questo ulteriore gesto di magnanimità?”

“Filippo, prima che dai una qualsiasi risposta, permettimi di farti osservare alcune cose; se qualcuno venisse a dirmi che hai condannato una povera donna innocente a morire perché hai lesinato un contributo, o ti manderei un soccorso psichiatrico o farei ricoverare chi me lo dicesse; non sei uomo da tanta bassezza da far pagare a una vecchia innocente le colpe di ...

... un figlio stupido, bugiardo e arrogante.

Ho sentito sia te che lei dichiarare apertamente che vi state innamorando; che fino a due ore fa pensavate a una vita comune; il ciclone che ha attraversato il vostro cielo non può distruggere tutto; forse fa dei danni, ma tutto si ripara; Imma chiede di parlare a Marco; le credo e sai che passano da qui bugiardi e innocenti; riusciamo quasi sempre a percepire la verità; sono più che convinto che è sincera e che vuole solo ricucire con te.

Qui ci occupiamo di fatti dolorosi e seri; il vostro è solo un litigio tra innamorati che ancora non si dichiarano; mi fate il favore di levarvi dai piedi e di andare a risolvere i vostri problemi in cucina o, meglio, nella camera da letto? Sabato c’è la cena sociale e ci vedremo là; sono certo che sarete ancora una volta i più belli, specie se vi riuscite a dichiarare l’amore che avete ‘sparato con rabbia’ nella foga delle accuse. Ciao, ragazzi, andate via, adesso!”

Se ne andarono in silenzio, apparentemente distanti; ma la mano di lei che cercava quella di lui indicava senza dubbio un desiderio di ricucire; Imma era distrutta; le rivelazioni l’avevano messa di fronte allo specchio di una ferocia che non era nelle sue corde; Filippo si sentiva svuotato e solo; l’imbarazzata stretta delle dita servì a tutti e due per capire che c’era ancora un margine per ricucire lo strappo doloroso di una sofferenza imposta senza averne coscienza.

Rientrarono in casa; si sedettero al tavolo di cucina e ...