Principe azzurro - Racconti Erotici

Principe azzurro

... sposati ed ora avevano una famiglia preziosa cementata dalla figlia e non da un certificato che una sentenza può rendere carta straccia. Come stanno adesso i tuoi genitori?”

“Benissimo; papà è Direttore Generale dell’Azienda e mamma è Amministratore Delegato della sua; vivono serenamente in una casetta isolata nel verde; io faccio l’Università e li vedo solo a fine settimana; spero di incontrarli qui stasera; pensi di salutarli?”

“Non so; ho una paura tremenda del passato e della felicità che sicuramente gli si legge addosso; io ho perduto ogni voglia di fare; di pensare non sono stata mai capace e non riesco a liberarmi dell’illusione che il mio principe azzurro sia fermo per chissà quale incantesimo da qualche parte; prima o poi potrebbe apparire e portarmi via sul suo cavallo bianco.”

Filiberto, dopo essere stato in devoto silenzio, interviene all’improvviso.

“Certo che a sogni sei un’artista; a fare guai sei anche più creativa; forse è meglio se scompari, se non vuoi portare altro scompiglio nella festa; non posso escludere che, se rientri in sala, rischi di incontrare anche i miei e, per quello che ne so, mia madre ancora non ve l’ha perdonata.”

“Non capisco; chi è tua madre e cosa dovrebbe perdonare’”

“Ti basta sapere che sono il figlio primogenito di Giorgio e che quello che abortisti sarebbe stato il mio fratellastro Jacopo?”

Mi allontano piangendo a cercare l’ameba che mi tengo al fianco; forse è il principe azzurro meno peggio di cui mi devo accontentare.