Principe azzurro
Data: 30/06/2020,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... mi fiondavo sul cazzo, non appena si intravedeva un’oretta di sosta; seduta su una poltrona in salone o sul bordo del letto in camera, con lui in piedi davanti a me, sfilavo pantalone e boxer ed afferravo la mazza a due mani per prendere in mano cazzo e coglioni e prepararli al pompino.
Leccavo tutto lo scroto, prima di prendere i testicoli, uno per volta, e succhiarli mentre, con la mano libera, tenevo in tiro il cazzo lungo il ventre; poi mi dedicavo a leccare la mazza dal basso verso l’alto, centimetro per centimetro, gustandomi il fremito delle sue scosse e delle smorfie quando la lingua gli procurava piacere; quando raggiungevo la cappella, la tormentavo a lungo con leccate rapide o con profonde immersioni nella bocca avida.
Mi facevo scopare in bocca fino all’ugola, resistendo a conati di vomito e al senso di soffocamento; affondavo sulla mazza fino a che le mie labbra baciavano il pelo pubico, col cazzo ficcato in gola; mi dilettavo col pompino per sentire vibrare la mazza dura in tutti i gangli della bocca; intanto, mi masturbavo quasi con ferocia il clitoride raggiungendo spesso tre orgasmi prima che lui mi chiavasse in gola con prepotenza.
Per ricambiarmi, subito dopo mi faceva sedere scosciata sulla poltrona o mi stendeva supina sul letto, secondo dove ci eravamo fermati, e passava a leccarmi la figa tutta; percorreva con le dita e con la lingua tutto il basso ventre, dai ginocchi all’ombelico, e mi copriva di un tappeto di saliva; quando prendeva tra le ...
... dita o in bocca il clitoride, erano fulmini e saette che si scatenavano nel mio ventre, con orgasmi a ripetizione; il gioco si faceva ancora più intenso quando mi metteva a pecorina e mi leccava da dietro, dall’osso sacro all’osso pubico.
Il passaggio alla scopata era l’avvio di una rassegna di tutti i modi possibili di suscitarmi nella figa un piacere infinito; da dietro, da sopra, da sotto, in tutte le posizioni, il cazzo percorreva il canale vaginale fino all’utero con l’effetto di orgasmi sempre più intensi e vivaci fino alle ‘piccole morti’ che mi facevano cadere svuotata sul letto o su di lui, a seconda di come mi aveva scopato; era un climax che partiva dalla missionaria e arrivava alla pecorina più dura.
I ‘momenti di riposo’ erano dedicati a lunghissime succhiate dei capezzoli, ad un gioco al massacro delle tette su cui si sbizzarriva con tutta la sua fantasia; oppure si sedeva su di me e mi scopava alla spagnola spingendomi il cazzo tra le labbra per farsi insieme anche succhiare e per sborrare in bocca; ma i momenti più dolci erano senza dubbio quelli in cui mi riempiva di baci dolcissimi che distribuiva su tutto il corpo ma specialmente sul viso; metteva tanto amore che mi sentivo sciogliere tutta.
Dal matrimonio e per tre anni successivi non facemmo che vivere ore ed ore di grande amore; mi sentivo davvero la principessa addormentata nel bosco che il principe azzurro veniva a svegliare col suo cazzo e riempiva poi di sesso a go go; purtroppo non avevo ...