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A gatto e topo con mia suocera 1
Data: 11/04/2018, Categorie: Etero Autore: edipo46, Fonte: Annunci69
... già andata a letto con i miei figli, lei era seduta a guardare la televisione nel patio insieme al marito che si era addormentato sul divano, io mi avvicino a lei che subito mi dice: “Ma cosa vuoi ancora? Lasciami in pace ….. Alfonso si può svegliare allʼimprovviso”. Io le rispondo: “Ah, sai che bello se si sveglia! vede quanto è brava la moglie a fare i pompini…”. “Ma sei impazzito…” . Lo tiro fuori: “Dai, succhiamelo e non fare storie!”. Glielo infilo dentro la bocca; lei me lo bacia e me lo succhia, guardando sottecchi verso il marito che russa al suo fianco, io le muovo la testa su e giù: vedere il marito che dorme e lei che me lo succhia mi provoca una tale eccitazione che velocemente le riempio la bocca del mio seme. Dopo qualche minuto il marito si ridesta e si alza, la saluta e se ne va a letto. Le dico con un ghigno sarcastico: “Mi dispiace per Alfonso, si è perso un bellissimo spettacolo!”. Mi lancia unʼocchiataccia: “Sei un immorale!”. “Sì, ma anche il mio cazzo lo è, e ti piace…. confessalo!”. Sospira, sbuffa, poi ammette: “Sì, ma tu sei uno stronzo ad approfittartene così!” Mi siedo accanto a lei, le accarezzo le braccia e le spalle, le dò un bacio sul collo e le ...
... sussurro: “Ma perché io e te dobbiamo fare a gatto e topo? perché negarci una cosa che piace ad entrambi?” Non mi risponde, ma lascia che le mie mani le percorrano il corpo in lungo ed in largo, insinuandosi nei posti più intimi, e chiude gli occhi. Si è arresa. Le prendo la mano inerte e la porto sul mio cazzo inturgidito; le chiedo sottovoce: “Come faccio a prendere sonno in queste condizioni?” Mi risponde poco convinta: “Sveglia tua moglie e sfogati con lei”. “Ma questo”, obietto subito, “si è imbizzarrito per te, mica per lei!” Sorride appena, scorgo un guizzo di compiacimento nei suoi occhi. Il mio ardore era per lei la certificazione più eloquente che, a dispetto dellʼetà non più verde, come donna aveva ancora carte da giocare. E tanto peggio per il becco di suo marito Alfonso che ormai aveva messo il sesso tra le “varie ed eventuali” e passava più tempo al bar coi bontemponi dei suoi amici che a letto con lei. Impugna forte il mio cazzo e me lo tira con energia fino a farmi sborrare per terra; poi si china in mezzo alle mie gambe, sugge le ultime gocce e me lo ripulisce con la lingua. “Ora vai a dormire”, mi dice maternamente, e mi schiocca un bacio sulla guancia. (Continua)