1. Pericolosi capricci 1


    Data: 04/05/2020, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... fanno godere a sentirmi trattata da sgualdrina; più ancora, quando si riferisce a mio marito apostrofandolo come cornuto; rincaro la dose aggiungendo contento, impotente e frocio; sono perfettamente cosciente che non merita niente di quello che gli stiamo facendo, ma sto sfogando la mia rabbia, la mia frustrazione e, in fondo, la mia debolezza.
    
    Andiamo avanti per tutta la mattinata e mi faccio sfondare senza limiti, per il gusto di offendere mio marito e il suo potere; so bene che non sono in grado di farglielo vivere e che non ne verrà a conoscenza, ma mi basta che lo sappia io; se, prima o poi, ne sarà informato, il mio piacere sarà raddoppiato; quando decidiamo di averne abbastanza, andiamo in bagno a rinfrescarci sotto la doccia, dove Angelo continua a penetrarmi dovunque e a carezzarmi su tutto il corpo.
    
    Andiamo direttamente in mensa, per pranzare prima di prendere servizio; Angelo mi chiede di rassicurarlo che non sarà un episodio sporadico e che avremo altri incontri della stessa natura; gli garantisco che anche tutte le mattine può venire a sbattermi, perché ormai ho saltato il fosso e voglio riempire di corna il mio educatissimo marito affinché capisca che la mia vagina è superiore al suo genio nel lavoro.
    
    Quando mio marito rientra, la sera, gli sbatto davanti con malgarbo la cena e vado a letto; sono anche stanca della performance mattutina e non me la sentirei di subire un suo assalto, se mi chiedesse di fare l’amore; sospetto infondato, perché è da più ...
    ... di un mese che non mi sfiora e non mi chiedo dove scarichi le sue voglie, che conosco non leggere né facilmente sopportate; ma la mia posizione rimane immutata; se non si piega a chiedermi scusa, chiudo col matrimonio, costi quel che costi.
    
    L’andazzo si protrae per qualche mese; due volte a settimana, Angelo viene a possedermi con violenza in tutto il corpo ed io gongolo ogni volta al rientro in casa di mio marito ignaro; una sera c’è anche Lucia a tavola con noi; mentre sono in cucina alle prese coi piatti da rigovernare, sento che nostra figlia torna forse dalla sua camera e si mette a parlare sottovoce con suo padre; poiché ormai sospetto della loro complicità, aguzzo le orecchie.
    
    Gli deve aver dato qualcosa che dice di aver trovato tra le lenzuola del letto; sta piangendo a singhiozzi e sento che lui la consola con il solito immenso affetto; incuriosita, mi affaccio cautamente nella sala da pranzo e scopro che Alfredo rigira tra le mani una tessera che so essere quella della discoteca che frequentiamo; mi folgora la visione di Angelo sbattuto sul letto ancora vestito; deve essergli caduta in quel momento; infilata tra le lenzuola, è stata trovata da mia figlia.
    
    Quel pezzo di plastica racconta tutta la mia lascivia, il tradimento di tutti i valori, a cominciare dalla sacralità del letto matrimoniale; non mi interessano i corollari; odio mia figlia che è andata a scavare tra le lenzuola del mio letto non so perché; odio mio marito perché, nemmeno davanti a un chiaro ...
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