1. Pericolosi capricci 1


    Data: 04/05/2020, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... del letto e mi piazza il fallo davanti al viso; lo prendo con una mano e mi gusto la possanza della mazza dura; godo soprattutto perché so che sono io a stimolargli quella meravigliosa erezione; uso l’altra mano per prendere i testicoli.
    
    Comincio a leccare la mazza e mi lancio nella migliore fellazione di cui sono capace; mi entusiasma molto sapere che gli piace il mio modo di succhiare e godo a sentire i gemiti che gli strappo dal profondo; sull’onda dell’entusiasmo, mi ficco in vagina due dita e mi masturbo fino a raggiungere un orgasmo che mi fa strozzare in bocca l’urlo, solo perché ho piantato fino in gola la sua mazza ormai viola per la tensione.
    
    Non voglio che concluda in bocca, non prima di avermi sfondato dappertutto, almeno; lo spoglio completamente e mi sdraio al centro del letto invitandolo con le braccia a montarmi addosso; sale sul letto, si inginocchia tra le cosce e mi pianta, in un sol colpo, il manganello fino all’utero; urlo, finalmente a bocca libera, il mio piacere intenso e mi gusto la libidine che cercavo; lo tiro addosso, gli cingo i fianchi con le cosce e lo stringo fino a fagli male.
    
    La cavalcata da sotto non è agevole; ma ho abbastanza elasticità per possederlo con foga inespressa; mio marito mi fa godere sempre moltissimo, ma con tenerezza, con delicatezza; con un amante, decido di diventare volgare e aggressiva, in spregio a quell’imbecille di Alfredo che esercita il suo strapotere anche a letto, portandomi agli apici quasi con una ...
    ... affabulazione del fallo che gioca con i miei punti erogeni.
    
    Il caprone che mi sta montando è convinto di possedermi e schiavizzarmi alle sue voglie; ma sono io che mi sto facendo sbattere per il piacere della trasgressione; quasi per dimostrare la mia superiorità, dopo aver urlato il terzo orgasmo animalesco, mi sfilo da lui e mi sistemo carponi al centro del letto; viene dietro di me, si stende e mi lecca tutta, dalla vulva all’ano; più volte infila la lingua nell’uno e nell’altra.
    
    In previsione di farmi sfondare il retto, mi sono preparata con un ottimo clistere; mentre mi possiede in vagina, da dietro, afferrandomi i seni per aiutare la spinta del ventre contro il sedere, blocco il movimento per strofinare l’ano contro l’osso pubico; segnalo insomma che lo voglio anche nel retto; la sua perversione è superiore alla mia; coglie l’indicazione, sfila la mazza dalla vagina e appoggia la cappella all’ano.
    
    Non ho nessuna intenzione di sentire dolore; lo blocco, prelevo dal cassetto il gel che Alfredo usa quando pratica il coito anale sfondandomi mentre mi da la sensazione di accarezzarmi; il sesso di Angelo, invece, lo sento tutto, anche se le dimensioni sono leggermente inferiori a quelle di mio marito; spinge con forza, quasi per farmi male e costringermi a sentire che è lui a prendermi e a dominarmi.
    
    Quasi a completare l’azione di dominio, mi apostrofa con epiteti volgari, che in normali condizioni non consentirei per niente al mondo, ma l’eccitazione e la rabbia mi ...
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