1. Godere nella vergogna xi


    Data: 12/03/2020, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... quel sesso sconosciuto, lo strinsi tra le dita e avvicinai il viso al suo inguine.
    
    Iniziai a leccargli la punta, poi, piano piano tutta l’asta, risalendo poi di nuovo sulla punta. Feci addirittura qualcosa che mi sorprese: accarezzai col viso il suo sesso che iniziava a indurirsi rapidamente, poi, di colpo, lo presi in bocca come se fosse diventata la cosa più naturale e iniziai a salire e scendere col capo leccando con la lingua la sua asta.
    
    “Gaston aveva ragione – disse mentre continuavo ritmicamente i miei movimenti – sei una pompinara fantastica.”
    
    Senza rendermene conto mettevo in quello che stavo facendo sempre più passione e lo facevo con più eccitazione.
    
    Poi in un attimo lo sentii irrigidirsi, mugolare di piacere e scaricarmi in bocca tutto il suo seme che ingoiai con avidità e passione, ripulendolo poi con la lingua le ultime gocce che ancora uscivano.
    
    Senza scomporsi si alzò, mise a posto i suoi pantaloni lasciandomi in ginocchio davanti alla poltrona e chiamò la donna che entrò immediatamente.
    
    Mi guardò come se fossi solo un oggetto.
    
    Mi fece entrare in una stanza da bagno comunicante con quella saletta e mi indicò la doccia, il sapone e un accappatoio pulito per asciugarmi.
    
    Fu una doccia lunga e piacevole, sentivo quell’acqua tiepida scorrere sul mio corpo, mi insaponavo e mi risciacquavo di continuo quasi a voler togliermi di dosso quello che avevo fatto, la vergogna che provavo e anche il piacere che avevo provato mio malgrado. Cosa ...
    ... avrei potuto o saputo dire a Rodolfo? Che sua moglie si era comportata come una puttana succhia cazzi?
    
    Pensavo di aver raggiunto il fondo, ma non era così e di lì a poco me ne sarei resa sempre più conto.
    
    Finita la doccia mi asciugai con cura guardandomi allo specchio. Ero sempre io? Cioè l’aspetto era sempre il mio, ma non ero più io, ero un’altra, una donna diversa, una puttana che aveva preso il mio corpo, che mi possedeva dandomi persino piacere.
    
    La porta del bagno si aprì e quella donna mi portò qualcosa da indossare. Guardai quegli indumenti: calze nere e reggicalze anch’esso nero e un paio di scarpe col tacco altissimo … e basta.
    
    Guardai interrogativamente quella donna come per chiederle se ci fosse qualcos’altro, ma lei non rispose, anzi mi disse di sedermi davanti allo specchio perché mi avrebbe truccata.
    
    Indossai quello che mi aveva portato e mi sedetti davanti allo specchio,impaurita e vergognandomi di quello che mi stava succedendo. Quasi trattenendo il respiro mi lasciai truccare. Ormai era l’unica cosa che avrei potuto fare, seguire le direttive di quella donna, sicuramente istruita da Gaston, senza nessun accenno di protesta.
    
    Non guardai le sue dita che mi truccavano, non guardai lo specchio mentre lo faceva, la lasciai fare senza muovermi, senza aver nulla da dire.
    
    Alla fine mi fece alzare e riuscii a guardarmi allo specchio. Chi era quella donna? Stentavo a riconoscermi, trucco molto pesante, nuda, solo calze e reggicalze e scarpe dal tacco ...
«12...4567»