1. Godere nella vergogna xi


    Data: 12/03/2020, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... poterlo accarezzare.
    
    Sentii la sua mano sulla mia nuca che determinazione mi attirò verso il suo inguine. Non riuscivo a reagire, non ce la facevo, era incredibile che non riuscissi a protestare. Eppure era così, lasciai che portasse il mio viso vicino al suo membro senza il minimo accenno di resistenza.
    
    Sentii chiaramente il profumo di sesso, intenso, selvatico, irriverente e inebriante. Poggiai il viso sulle sue gambe e lo guardai, guardai da vicino le mie dita che lo accarezzavano, che lo stringevano.
    
    “Non farlo aspettare – disse all’improvviso Gaston – prendilo in bocca e assaporalo.”
    
    Mi ritrassi per un attimo, spaventata per quell’ordine così perentorio, ma la sua mano mi fermò spingendo il mio capo verso di lui.
    
    Ancora una volta non riuscii a ribellarmi, aprii la bocca e accolsi tra le labbra il suo glande. Mi sentii immediatamente avvampare, dalla vergogna, dall’incredulità, dall’incapacità di reagire, ma anche dal piacere.
    
    Ancora una volta mi trovai a fare una cosa che non avrei mai immaginato di fare, persino nelle fantasie sessuali che ero riuscita a concedere a mio marito in quelle due sere. Pensai per un attimo a Rodolfo, al nostro rapporto di coppia, alla nostra serata, a come mi aveva spinta fuori dalla nostra stanza. Io che non l’avevo mai tradito ora ero li sola con il membro di Gaston sul mio viso e quasi incapace di ribellarmi feci entrare il suo sesso nella mia bocca quanto più potevo. Poi cominciai ad andare in su e in giù, come se fosse ...
    ... la cosa più naturale del mondo, come se fosse la cosa che desideravo di più.
    
    “Brava la mia puttana, continua così.”
    
    Forse non c’era bisogno di incitarmi, continuai spontaneamente cercando di accogliere quel membro nella mia bocca il più possibile, fino a sentire che mi toccava la gola e l’ugola,e mentre mi prese un piccolo conato di vomito lo sentii irrigidirsi di colpo, lo sentii spingersi di più verso di me e capii che stava per godere. Istintivamente sollevai un poco la testa pensando di sfilarmi dalla bocca quel sesso che iniziava a pulsare, ma non ci riuscii. Non riuscii a toglierlo dalla bocca e non era perché Gaston mi poggiava la mano sulla nuca. Non mi aveva bloccata, ma il mio istinto mi portò a spingermi ancora su quel sesso che iniziava a schizzare il suo piacere accogliendo nella mia bocca tutto il suo seme.
    
    “Ingoia, puttana, ingoia.” Mi insultava , mi sentivo umiliata ma in fondo era quello che ero diventata. Seminuda in auto con uno sconosciuto con il suo sesso in bocca cos’altro potevo essere.
    
    Non capivo più niente, quel sapore amaro e dolce nello stesso momento, selvatico e eccitante mi avevano sconvolta e sentivo cadere tutte le mie barriere. Ingoiai quel seme, tutto, senza pensarci, senza problemi, senza stupirmi per poi nel leccare le ultime gocce che colavano lungo l’asta.
    
    Ciucciai ancora il suo sesso fino a quando non lo sentii diminuire tra le labbra, quindi mi alzai e lo guardai. Guardai lui che mi sorrise perfidamente: “… quando te ne ...
«1234...7»