Godere nella vergogna xi
Data: 12/03/2020,
Categorie:
Etero
Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69
... Gaston prese il nodo del vestito che si legava attorno al mio collo e lo disfò scoprendomi entrambe le tette . Il vecchio sembrò apprezzare e mentre una mano continuava a titillare il mio capezzolo, infilò l’altra mano tra le mie gambe come aveva fatto prima Gaston e la ritrasse intrisa dal mio umore.
“È proprio una femmina in calore – sentenziò – e credo che sia pronta per essere trascinata verso ogni più laida depravazione come voleva il tuo amico”
“Proprio così – riprese Gaston mentre guadagnavamo l’uscita – in macchina mi ha fatto un pompino incredibile e avresti dovuto vederla come godeva nell’ingoiare ogni goccia della mia sborra.”
“E non vorresti offrirmi lo stesso servizio?” continuò il vecchio stringendomi ancora di più il seno.
Gaston scosse la testa e fece cenno di seguirci.
Era tutto pazzesco, assurdo, incredibile, stentavo a credere alle cose che si stavano susseguendo non dico di giorno in giorno, ma addirittura di ora in ora e di minuto in minuto. Chi ero dunque io? Solo e soltanto un oggetto, un oggetto ad uso e consumo del loro piacere? E la cosa più assurda era che restavo impassibile, forse impotente, senza riuscire a parlare, senza nemmeno pensare di protestare. Lo seguii senza ricoprirmi.
Raggiungemmo una stanzetta che sembrava molto una sala d’aspetto per qualche altra attività.
Lì una donna di un’età non ben definita era seduta in una poltrona e guardava lo schermo di un televisore appeso alla parete di fronte.
Appena entrati ...
... la donna si alzò e ci venne vicino.
“Questi vestiti sono ormai lerci faglieli togliere – le disse Gaston – li rimanderemo a suo marito. Poi falle fare una doccia, e preparala come sai.”
Mi girava la testa e non capivo quello che stava succedendo, vidi solo Gaston uscire dalla stanza e sentii quella donna che mi diceva di togliermi completamente l’abito. Lo feci senza pensarci, anche se il vecchio ci aveva seguiti ed era restato con noi dopo l’uscita di Gaston.
Vidi la donna raccogliere il mio abito e metterlo in un pacchetto poi rivolgendosi a quell’uomo:
“E’ tutta tua”
Lui mi guardò, poi guardò lei e le rispose.
“Sì, grazie, ti dispiace lasciarci soli per qualche minuto? Poi ti chiamerò appena finito.”
Appena la donna fu uscita, quell’uomo si sedette sulla poltrona e mi fece cenno di avvicinarmi.
Restai ferma per qualche secondo, incredula, ora anche quell’uomo mi dava ordini e non solo a voce, ma persino con un gesto.
Avrei dovuto reagire, lo so, forse avrei dovuto scappare, anche se ero nuda, ma qualcosa mi spingeva a restare, qualcosa che mi diceva sottovoce “forza, ubbidisci”.
Senza sapere cosa facevo mi avvicinai a lui, mi fece cenno di inginocchiarmi ai suoi piedi e io ubbidii. Capii subito cosa volesse da me e non mi feci pregare.
Gli slacciai i pantaloni e infilai la mano all’interno, raccolsi tra le dita il suo pene in leggera erezione e lo tirai fuori. Un profumo di sesso mi invase, fu come una folgorazione, accarezzai con passione ...