Cirano - Un racconto di tacco e spada
Data: 01/03/2020,
Categorie:
Feticismo
Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti
... pantaloni, deglutisce forte e poi annuncia la sua prossima mossa:
«Ti va, se facciamo un gioco?».
Questa sì che è una bella idea, l’aspetto ludico ha il potere di intrigare e alimentare curiosità, distoglie l’attenzione dall’impaccio e accende gli occhi della bella Rossana. Chissà, chi è, che gli ha dato questa dritta.
«Quale gioco?» chiede lei con voce melliflua.
Lui le prende le mani, la fa alzare in piedi, si infila una mano in tasca e ne tira fuori un piccolo bocciolo di seta nera.
La srotola, la avvicina al suo viso dicendo «Metti questa.. e non toglierla fino a quando non te lo dico io.. ci stai?».
Lei fa un sorriso che vale più di qualsiasi parola d’assenso, si lascia bendare per poi sentirsi spingere delicatamente sulla poltrona.
Cristiano, lo scemo, fa anche un paio di gesti con la mano, come ad assicurarsi che lei non veda niente di ciò che sta per accadere, poi sparisce dietro le quinte e quando ne riappare, non è più solo.
Avvolto in un completo doppio petto da gran serata Cirano conquista il centro del palco, le luci che lo illuminano innescano il folle presentimento che sia lui l’uomo giusto per un appuntamento del genere.
Il ragazzino si sbraccia come a volergli comunicare che non sa che fare, indica quella bellezza seduta in poltrona e a Messer Cirano pare chiaro che spetta proprio a lui l’onore di aprire le danze.
«Magari me la scaldi un po’ e poi.. la finisco io!» gli ha detto oggi il suo collega sghignazzando, così scemo da non ...
... rendersi neanche conto di cosa gli stesse proponendo.
La materializzazione di un sogno, seppur sotto falsa identità, fingersi altro da sé stesso per poterlo essere più che mai.
Cirano gli ha risposto serio che per nulla al mondo avrebbe partecipato a un gioco così disonorevole, aggiungendo poi al suo implorante amico che si sarebbe limitato a stare in un’altra stanza e che in qualsiasi momento il giovanotto avrebbe potuto cercarlo per chiedergli uno dei suoi consigli, proprio come un suggeritore di scena.
Uno schema quasi straziante, ascoltare tutto da dietro un muro, mentre qualcun altro si gode il tuo sogno.
Ora però le cose hanno preso una strana piega, Cristiano lo ha letteralmente trascinato sul palco e adesso lo sta “supplicando” di dargli una mano, d’altronde, lei non lo saprà mai.
Lei, che ancora attende, sorridendo, fiutando i rumori nell’aria «Tutto bene?» chiede a un certo punto, i due uomini si guardano un’ultima volta, Cirano piega appena il capo e Cristiano dà voce alle sue intenzioni: «Tutto bene tu.. rilassati.. fidati di me!».
Mi si perdoni ora la sfrontatezza di aver trasformato la scena originale, le immense parole d’amore pronunciate nel buio, così che lei non vedesse chi le stesse inventando diventano ora qualcos’altro, a far da notte c’è una benda, a replicare l’inganno c’è una lingua che si parla coi gesti, sarà che il mondo è davvero cambiato oppure, chissà, ognuno racconta semplicemente ciò che gli appartiene, mescolando la fantasia ...