1. Il mio goldenboy


    Data: 08/02/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    ... Portai gli shorts alla mia faccia e li annusai, godendo del suo profumo pulito ma muschiato.
    
    Gli massaggiai il sedere liscio e le gambe. Mi abbassai di tanto in tanto per dare una stretta al suo pene.
    
    Alla fine era là sdraiato, il suo corpo (beh, la maggior parte del suo
    
    corpo) morbido e senza tensione.
    
    Lo girai e tornai a baciare la sua bocca ansiosa e disponibile. La sua lingua esplorò la mia bocca e la mia la sua. Interruppe il bacio e mi disse piano di alzarmi. Lo feci e lui mi tolse i vestiti. Mi disse di mettermi sulla schiena e mi fece lo stesso trattamento. Mi piaceva. Il suo corpo nudo spingeva contro il mio, il suo uccello duro era intrappolato tra i nostri due corpi.
    
    Mi massaggiò per un po’ graffiando. Era ancora meglio, mi piacevano le sue unghie che rastrellavano leggermente la mia carne.
    
    Dopo essersi fermato per alcuni minuti, mi baciò il collo e poi mi bisbigliò: “Portami a letto.”
    
    Lo alzai e lo portai nella mia stanza. Lo feci sedere delicatamente sul letto e vi salii anch’io. Ci stringemmo per un po’, poi ci baciammo.
    
    I baci divennero sempre più appassionati.
    
    Gli dissi di alzarsi.
    
    Era in piedi di fronte a me sul mio letto, la più bella persona al mondo, sorrisi e mormorai: “Il mio golden boy!”
    
    Lui sorrise e si precipitò su di me. Ci abbracciammo di nuovo e gli dissi di sdraiarsi. Volevo che la cosa fosse perfetta. Volevo veramente fare l’amore. Gli baciai il naso, le labbra, il mento. Gli baciai il collo sodo e dolce ed ...
    ... andai ai suoi capezzoli. Scesi ancora e gli baciai l’ombelico. Evitai l’uccello e scesi tra le gambe. Arrivai ai piedi e gli baciai la pianta. Gli fece il solletico e lui rise. Alla fine ritornai su, gli leccai lo scroto e misi le labbra intorno al suo pene duro come pietra.
    
    Lui avvolse le sue belle gambe intorno alla mia vita ed io succhiai a fondo.
    
    Funzionavamo come una macchina ben lubrificata.
    
    Lui spinse e si contorse, io non persi mai la presa. Dopo un po’ si lamentò.
    
    “Oh, Enrico. Fermati. Sto per venire.”
    
    Io lasciai andare la sua virilità.
    
    “Cosa c’è che non va?”
    
    “Voglio che sborriamo insieme!”
    
    E scese su di me.
    
    Non so se potrò descrivere perfettamente quello che sentii. Molte volte avevo avuto fantasie simili proprio su quel letto. Ora stavano diventando realtà. Guardai il mio cazzo che pulsava dolorosamente entrare e rientrare nella sua bella faccia. Misi le mani sulla sua testa, pettinai i suoi capelli con le dita. Non so se qualsiasi cosa che abbia mai provato possa uguagliare l'amore che sentii per lui in quel momento. Un minuto più tardi gli dissi di fermarsi.
    
    Mi misi in ginocchio e lo riposizionai. Ci mettemmo nella posizione del 69.
    
    Scesi su di lui, lui mi ritornò il favore. Era la beatitudine! la sua giovane bocca stretta che succhiava il mio cazzo, il suo attrezzo che scendeva nella mia gola. Luca era la mia ragione di essere in quel momento. Volevo farlo felice.
    
    Succhiai più forte mentre lo tiravo più vicino.
    
    Lui affrettò il ...