1. Il mio goldenboy


    Data: 08/02/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    ... fare un idromassaggio?”
    
    “Non so se quel costume mi va bene, non l’ho provato. “
    
    “Permetti?”
    
    Presi gli Speedos e gli dissi di alzarsi. Lui mi si avvicinò ed io mi inginocchiai. Mi piegai e baciai il suo piede destro. Non so perché ma ho sempre avuto una passione per i piedi. Glielo alzai e lo misi in una delle gambe del costume. Poi feci lo stesso con l'altro. Quindi cominciai ad alzare il costume. Feci una pausa prima di portarlo al suo inguine e baciai la sua verga incurvata. Lui si lamentò piano ed io tirai su gli Speedos. Gli stavano bene, gli delineavano il pacco. Abbassò lo sguardo su di me.
    
    “Ti piace stuzzicarmi, non è vero?”
    
    Io sorrisi.
    
    Si allontanò da me e prese il mio costume, poi sorrise.
    
    “Ok, vieni qui.”
    
    Mi alzai e mi avvicinai. Lui fece la stessa cosa che avevo fatto io, si inginocchiò e mi baciò i piedi. Solo che non si fermò, leccò il piede e continuò sulla gamba. Arrivò alle palle e le leccò, prima una e poi l’altra. Continuò verso l'alto facendo correre la lingua sull’intera lunghezza del mio uccello. Baciò la cappella, poi lo prese tutto in bocca. Era la cosa più incredibile che avessi mai sentito, così calda ed umida. Lo succhiò un po' poi continuò a salire, salì al mio addome e poi ai capezzoli. Si alzò, succhiò il sinistro, poi il destro. Ritornò in ginocchio e mi fece girare. Modellò fra le mani le natiche e le baciò ambedue. Risalì lungo la schiena come aveva fatto con lo stomaco. Ora la mia schiena era molto sensibile ed era così ...
    ... intensamente erotico essere baciato là.
    
    Quando ebbe finito, mi fece voltare di nuovo. Ingoiò di nuovo il mio uccello e rimase così per un po’.
    
    Misi le mani sulla sua testa e cominciai a fottergli la faccia. Solo quando l'orgasmo cominciò ad avvicinarsi, cominciai a lamentarmi. Il mio pene cominciò a contrarsi. Era una cosa inimmaginabile. Emisi un forte lamento e Luca si staccò dal mio uccello rigido. Mi tirò su gli Speedos e mi schiaffeggiò il culo.
    
    “Vai.”
    
    Rimasi fermo, non capivo.
    
    Lui saltò su e corse fuori della stanza.
    
    Io rimasi un po’ col mio cazzo pulsante ed insoddisfatto. Poi mi resi conto e gridai: “Sei un bastardo!”
    
    Poi cominciai la caccia, seguendo la sua risata musicale.
    
    Quando lo raggiunsi lui già era nell’idromassaggio ad occhi chiusi. Aprì gli occhi: “Oh, ciao Enrico. Anche tu qui?”
    
    Risi ed entrai, faceva un po’ freddo e godetti del calore della vasca. Mi scivolò accanto e lasciò che lo abbracciassi.
    
    Rimanemmo seduti a goderci sia il calore dell'acqua che quello dell’altro. Parlammo delle nostre vite, come avevamo convissuto con la nostra omosessualità.
    
    Mi raccontò dell’altra scuola, qualcuno lo aveva sorpreso a guardare i compagni nello spogliatoio e da allora era stato tormentato ininterrottamente. Fortunatamente i suoi genitori gli avevano detto che stavano per traslocare. Proseguendo arrivammo a parlare del golf e gli dissi di come mi piaceva quando lui indossava quei pantaloncini.
    
    Cominciò a ridere.
    
    “Oh, ragazzo, non ...
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