1. Storia di una sirena 2 - di bocca buona


    Data: 22/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Syren, Fonte: Annunci69

    ... rischio che incappassi in ex compagni. Ne avevo abbastanza di bulletti strafottenti e girava voce che quell’indirizzo non contasse molti elementi maschili fra le sue file. Con le ragazzine sapevo relazionarmi, potevo gestirle, anche se avverse, e avevo quella stupida idea che un ambiente più femminile mi avrebbe permesso di vivere in pace.
    
    Contagiato dall’entusiasmo di un prossimo cambiamento radicale in arrivo, accettai l’invito del mio amico Simone ad unirmi a lui per un periodo estivo in colonia nell’isoletta di Sant’Antioco, organizzata da una parrocchia del paese. Erano presenti altre facce note del gruppetto di Quartu, ma non sentivo particolari legami e scoprii già durante il viaggio di andata che tutti i partecipanti e gli animatori si conoscevano già da diverso tempo poiché frequentavano il medesimo giro dell’oratorio. Io non ci avevo mai messo piede.
    
    Mi pentii della mia scelta nel giro di pochi giorni. La messa giornaliera era obbligatoria e, nonostante avessi tutti e tre i sacramenti, non ero mai stato un credente; mi ero creato un’idea tutta mia sulla spiritualità e la religione, influenzato dalle idee atee di mio padre e le filosofie animiste di una zia eccentrica.
    
    Mi annoiavo a morte in quei momenti e il restante delle attività mi ricordava nuovamente che ero un pesce fuor d’acqua in mezzo a “maschi giusti” e “femmine disinteressate”.
    
    Trascorsi il restante della vacanza cercando di nascondere il mio bisogno di svuotarmi lo scroto in un ambiente ...
    ... estraneo, celare i miei sguardi indagatori quando nella camerata maschile si spogliavano o quando si pisciava in gruppo in mezzo alle frasche.
    
    Ero invisibile: durante un gioco notturno al buio riuscii a vincere solamente perché nessuno mi conosceva ed ero riuscito a raggiungere incolume la base senza essere notato.
    
    Alla festa danzante dell’ultima sera erano tutti accoppiati sulla pista, primi baci ovunque, io ero seduto in disparte a pensare a Giorgio e, ricordo, vicino a me c’era una ragazzina…ho scordato il nome. Aveva spessi occhiali a fondo di bottiglia che le ingigantivano grottescamente gli occhi, denti cavallini sporgenti e un’aria un po’ persa, per altri motivi era una paria come me.
    
    Tornai a casa più depresso di prima, con gli entusiasmi spenti e quasi rassegnato a non provare mai il brivido di un contatto fisico con qualcuno che desiderassi realmente e non con qualcuna che mi sarebbe stata imposta.
    
    Nemmeno la vacanza in famiglia riuscì a sollevarmi il morale. Ale e Pat non si erano uniti quest’anno, io ero pensieroso e taciturno con i miei genitori che tentavano di godersi gli ultimi viaggi familiari con l’unico figlio disponibile.
    
    Un pessimo modo per concludere una fase della vita.
    
    L’inizio settembrino del liceo sembrò portare nuova linfa al mio animo.
    
    Mi feci accompagnare in auto da mia madre solamente il primo giorno, pretesi una sorta di indipendenza fin da subito e decisi che successivamente mi sarei spostato per conto mio con i mezzi pubblici. ...
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