1. Storia di una sirena 2 - di bocca buona


    Data: 22/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Syren, Fonte: Annunci69

    ... manualità, questo edificio, antico di generazioni, venne periodicamente restaurato ed ampliato per accogliere più membri. Il cortile fu messo lentamente a nuovo ospitando sempre più piante, dettagli floreali, alberi da frutta ed un ordinato orto, man mano che il progetto di un’azienda agricola dava i suoi risultati economici.
    
    Al primo piano risiedevamo io, mamma e papà ed i miei fratelli, mentre al pian terreno il nonno Chiccu armeggiava con i suoi attrezzi e la nonna, Rosa la strega, sfornellava come se il domani non fosse certo.
    
    Il pranzo era un suo compito, dovere e diritto sacrosanto a cui mai avrebbe rinunciato e, per me, dopo le ore scolastiche, significava un rifocillamento completo ed abbondante.
    
    Mentre divoravo tutto ciò che aveva la sfortuna di incontrare le mie fauci, la mia paffutella nonnina mi sorrideva soddisfatta ed esclamava:
    
    - Cucciolo, sei proprio di bocca buona!-
    
    Passando a tutt’altri tipi di fame, le mie voglie erano a pieno regime e non accennavano nemmeno per finta a darmi tregua, preoccupandomi che sarei potuto esplodere da un momento all’altro.
    
    Difatti la mattina poteva spesso accogliermi con i frutti di copiose polluzioni notturne, provocate da roboanti sogni erotici, che mi facevano destare con le mutande imbrattate di sperma. Per quanto amassi gli orgasmi, questi erano totalmente imprevedibili, incontrollabili e mi costringevano a cambiarmi e lavarmi di continuo.
    
    Ero ormai un esperto nell’arte masturbatoria delle seghe. ...
    ... Sapevo precisamente come afferrare il mio membro inturgidito, stimolarlo con la giusta tensione in base alla sensibilità quotidiana e allievarlo dalla dolorosa erezione che lo opprimeva a cadenza costante.
    
    La fame era talmente elevata che poteva essere scatenata anche dal più improbabile o dal più sconcio dei dettagli erotici: l’odore maschile impregnato nei boxer usati di mio fratello, i polpacci tesi e sudati di un ciclista che pedalava a fianco dell’auto in corsa, lo sguardo truce e concentrato di un fumatore barbuto, il torace nudo disegnato di Dylan Dog nelle sue vignette più tentatrici, il voluminoso pacco del mio allenatore di nuoto Stefano…
    
    Indimenticabile, strizzato in quell’aderentissimo Speedo che s’intravedeva sotto la maglietta rossa della piscina quando si chinava a bordo vasca per darci consigli sullo stile del giorno. Dai lunghi capelli castani raccolti in una crocchia alta, viso glabro dai lineamenti dipinti, torace scolpito che s’indovinava sotto la divisa.
    
    La mia fantasia incontenibile galoppava veloce in sua presenza e spesso mi ritrovavo a squadrarlo imbambolato finchè i suoi occhi non incrociavano i miei, obbligandomi a tuffare la faccia sott’acqua per nascondere il rossore improvviso.
    
    Sognavo, spesso senza dormire, dei maschi che mi circondavano, talmente frequentemente che è diventata un’abitudine quasi rituale anche ora in età adulta, anche se più gestibile e meno impetuosa come quando ero ancora vergine.
    
    I miei film mentali mi conducevano ...
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