1. Storia di una sirena 2 - di bocca buona


    Data: 22/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Syren, Fonte: Annunci69

    ... così distante dalle nostre zone, studiava alla facoltà di Matematica ed Informatica di Cagliari ed era prossimo alla laurea. Uno studente modello fin dalle scuole dell’obbligo, appassionato di equitazione, amante dei viaggi all’estero, fidanzato da qualche anno con una certa Veronica (credo si chiamasse così…mai vista e mai avrei voluto vederla) e posseditore di un modesto motorino con cui si spostava per raggiungere casa mia. Si era messo a disposizione per ripetizioni di varie materie per racimolare qualcosa, trovare casa con la ragazza, un lavoro dopo gli studi e magari mettere su famiglia. Insomma, un ragazzo con le idee chiare, con un cammino già prestabilito, che avrebbe superato a pieni voti il giudizio delle masse.
    
    Ed anche il mio giudizio era sempre estremamente positivo nei suoi confronti. La mia prima cotta.
    
    Il tipico trasporto emotivo e fisico di un ragazzino in piena crisi ormonale che non sa nulla delle sfumature delle emozioni, dei rapporti di coppia, del sesso reale e non pornografico, ma se ne infischia e continua a sognare con gli occhi a forma di cuore.
    
    Ero ossessionato da lui: ogni canzone me lo ricordava e mi trasportava in viaggi mentali in sua compagnia, ogni libro poteva contenere un dettaglio collegabile alla sua persona, ogni sega era dedicata in suo onore, una sua penna dimenticata poteva trasformarsi in un oggetto sacro da conservare fino alla lezione successiva, un suo sorriso poteva sconvolgermi qualsiasi tipo di giornata.
    
    Ci ...
    ... incontravamo una volta a settimana per un’ora o due circa ed ogni singolo minuto trascorso era prezioso perché era con lui a fianco. Persino la matematica assunse un altro sapore, nonostante continuasse ad essermi ostica, si trasformata in una valida scusa per poterlo vedere.
    
    Qualche anno dopo mia madre confesserà che aveva odorato qualcosa dai miei atteggiamenti e da quante volte contava il suo nome uscire dalla mia bocca, ma non avendo mai considerato alternative ai miei ipotetici sentimenti “normali”, aveva lasciato correre.
    
    Lui stesso si era affezionato a me e alla mia famiglia, con i nostri modi festosamente irruenti, l’accoglienza affettuosa (mia nonna gli regalò una scatola di pardule fatte in casa) ed il nostro incessante chiacchierare, divenne un elemento domestico nei nostri ambienti.
    
    Con me era sempre molto gentile e paziente, mai un rimprovero esagerato nonostante i miei strafalcioni di calcolo e, per quanto mantenesse un certo distacco “professionale”, cercava anche un dialogo trattandomi come un suo parente stretto più giovane.
    
    Arrivò la fine dell’anno scolastico e di quell’inferno chiamato Scuole Medie; per il rotto della cuffia riuscii a strappare la sufficienza in matematica, grazie all’aiuto di Giorgio, confermando la sua bravura come tutoraggio. Ma anche il suo doloroso allontanamento dalle scene.
    
    Scelsi di iscrivermi al Liceo linguistico di Cagliari per il settembre successivo poiché la presentazione della scuola mi era piaciuta e non c’era alcun ...
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