1. Storia di una sirena 2 - di bocca buona


    Data: 22/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Syren, Fonte: Annunci69

    ... termine i compiti a casa ed arrivarono così i primi voti bassi. Soprattutto in matematica.
    
    La mia mente è ed è sempre stata troppo legata alle questioni umane, all’inseguimento delle passioni, all’arte e alla creatività per pensare in modo meccanico e meccanicistico. Uso la logica, ma le mie connessioni cerebrali si spengono con i numeri ed i calcoli.
    
    I miei genitori e mia sorella (Ale era più corpo ed istinto che mente intellettuale) si impegnarono per sostenermi nell’impresa di recuperare il ritmo di studio. Quando un problema colpisce uno di noi, la squadra intera si mette all’opera (mio fratello contribuì sforzandosi di non distrarmi).
    
    In tutto ciò che era teoria, sforzo mnemonico ed ampliamento del vocabolario, riuscivo a risalire la china. Ma, nel resto, continuavo ad annaspare.
    
    In quanto figlio di insegnante avevo una sorta di celata reputazione da difendere, così mia madre si prodigò per cercare un aiuto esterno, a costo di doverlo pagare, e, tramite conoscenze didattiche tra vecchi colleghi, riuscì a procurarmelo.
    
    Entrò così nella mia vita Giorgio.
    
    Quando varcò per la prima volta l’uscio di casa nostra e mi strinse la mano per presentarsi, il mio cuore ebbe un sussulto e penso che si fermò per un istante lungo un’ora. Toglieva il fiato a vedersi.
    
    Coetaneo di mio fratello (all’incirca 25 anni quindi) ma completamente diverso dalla sua atmosfera più verace. Una chioma ricciola color cioccolato al latte gli incorniciava il viso squadrato ma ...
    ... gentile. Occhi profondi castani in cui mi sarei tuffato se solo me lo avesse chiesto, baffetto curato sopra le labbra disegnate; spalle larghe e vita stretta, fisico slanciato con braccia atletiche che si immaginavano sotto la maglia azzurra.
    
    I suoi movimenti erano trattenuti all’interno del nostro salotto, ma la sua presenza era innegabile. Nessuno era assente quel giorno e gli esponenti femminili della mia famiglia rimasero colpiti quanto me dalla sua entrata.
    
    Pat ancora trilla quando racconta di lui e ricorda sospirando quanto desiderasse ricevere come me le sue ripetizioni. Spiacente cara sorellina.
    
    Dopo i convenevoli con mia madre che gli impostò un quadro generale della mia situazione scolastica, ci rinchiudemmo in camera mia per una prima lezione, più di conoscenza che reale approccio alla materia.
    
    Balbettai per tutta l’ora successiva con la lingua che incespicava nelle parole che tentavo di pronunciare guardandolo. O almeno, quando tentavo di guardarlo: un suo sguardo mi obbligava a chinare il capo perché improvvisamente pareva più importante studiare la trama del tessuto dei miei pantaloni piuttosto che sfidare ancora la forza gravitazionale di quegli occhi.
    
    Ricordo solo lui di quel momento, nient’altro di inutilmente matematico.
    
    Trascorsero le settimane e le ripetizioni in sua compagnia. Come anticipato dal contatto di mia madre che lo aveva raccomandato, si rivelò essere veramente un bravo ragazzo ed un ottimo tutor.
    
    Viveva con i genitori a Sestu, non ...
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