1. Storia di una sirena 2 - di bocca buona


    Data: 22/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Syren, Fonte: Annunci69

    ... dentro.
    
    Il piacere anale non era l’unica esplorazione in cui mi ero lanciato.
    
    Nonostante fossi cresciuto, non avevo mai smesso l’attitudine infantile di percepire il mio essere in un discontinuo ondeggiare tra mascolino e femminino. Senza qualcuno con cui potermi confidare (non osavo nemmeno immaginarlo) e senza le facili terminologie contemporanee di oggi, combattevo contro la pressione esterna ad identificarmi in un solo modo possibilr.
    
    Da piccolo possedevo la libertà di potermi comportare istintivamente nella maniera che più appagava, senza filtri e spiegazioni, chiedendo aiuto a mia madre a travestirmi e sistemarmi un velo o a mia sorella per un’ombra di trucco sulle palpebre.
    
    Ma ora, da adolescente, ero intrappolato dal giudizio e dalla critica altrui. Ero certo del mio genere biologico di appartenenza, provavo piacere fisico e mentale ad avere un pene, non ambivo a percepirmi in un corpo opposto a quello di mio fratello. Ma non ero più libero di giocare ed esprimere altri lati al di fuori del mio sesso.
    
    Ero prigioniero della paura di essere vessato, di perdere quel minimo di dignità guadagnata con i pochi amici ed essere ridicolizzato pubblicamente. Non c’era via di scampo dall’unicità imposta con cui un maschio dovesse affrontare il proprio corpo e la propria sessualità, non esistevano sentieri alternativi accettati dalle masse, la morale definiva deboli e sbagliati coloro che non rientravano nei canoni macisti, anche se giovani.
    
    Perciò nascondevo ...
    ... totalmente quelle inclinazioni che avevo compreso come essere sbagliate. Nessuno doveva avere la benché minima percezione che io potessi provare certi tipi di piacere; in un certo senso li nascondevo persino a me stesso perché non li gustavo totalmente e, terminato un preciso atto colpevole, lo cancellavo dalla memoria lucida. Era scomparso ed io non ne ero quindi più responsabile.
    
    La sensazione segreta di infilare il piede in una scarpa col tacco di mia madre, il volteggiare di una gonna a balze in camera mia, ballare sensualmente davanti allo specchio in bagno dopo la doccia immaginando mani maschili sui miei fianchi, sorridere dei bagliori dei pendenti alle mie orecchie, spogliarmi di tutti i vestiti ed indossare furtivamente una mutandina in pizzo bordeaux di mia sorella…
    
    Nasconderla trafelato, pieno di sensi di colpa, dopo essermi reso conto di averla strappata nella foga di toglierla quando sentii le chiavi girare nella porta d’ingresso. Per moltissimo tempo proverò vergogna per quel piccolo crimine, spaventato che la mia famiglia potesse scoprire il mio peccaminoso segreto. Lo confesserò a Pat in lacrime solo diversi anni dopo in un moto di sincerità fraterna.
    
    Tutte quelle novità, quelle tentazioni, quei piccanti segreti erano il mio macigno adolescenziale da trascinarmi sulla schiena. Forse perché troppo distratto o poco sereno, iniziai a perdere colpi in ambito scolastico.
    
    Ero poco attento, mi perdevo in ragionamenti inutili, ero svogliato nel portare a ...
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