1. Storia di una sirena 2 - di bocca buona


    Data: 22/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Syren, Fonte: Annunci69

    ... certo d’aiuto, cominciai a sentire familiari vuoti di apprendimento, i voti non si alzavano e arrivarono le prime convocazioni con l’insegnante.
    
    Per correre ai ripari prima che fosse troppo tardi, mia madre ricompose il numero di telefono di Giorgio, provocandomi brividi lungo la spina dorsale fin giù nelle parti basse.
    
    Ripresero così le ripetizioni ed i miei sogni ad occhi aperti.
    
    Conscio che anche queste potessero terminare un giorno, m’immergevo appieno nell’esperienza per poter godere della sua presenza fino all’essenza.
    
    Studiavo i suoi movimenti saldi quando entrava in camera mia, ogni scusa era buona per poterlo inavvertitamente urtare con la gamba mentre mi spostavo o con il piede sotto la scrivania, se cambiavo posizione. Se una sua mano sfiorava la mia mentre erano entrambe appoggiate sul foglio quadrettato, immagazzinavo la sensazione del momento per adoperarla in seguito in una conturbante masturbazione. Mi avvicinavo il più possibile a lui per riuscire a rubare un’oncia del suo profumo e, quando se ne andava, sniffavo come un segugio la sedia su cui era rimasto immobile, alla disperata ricerca di una sua impronta olfattiva. Ricordo che una volta mi adirai con mia madre perché aveva arieggiato la camera dopo le due ore di lezione aprendo la finestra: poche gocce del suo perfetto odore sprecate in quel mare di fresco ossigeno.
    
    Riuscire a spiarlo dalla serratura del bagno, mentre si prendeva qualche minuto per liberarsi la vescica, era già una grande ...
    ... conquista per me; nonostante non avessi mai ottenuto il massimo premio di aver scorto qualcosa di proibito, oltre alla sua schiena girata. Ma sapere che in quegli attimi le sue mani stavano reggendo il suo pene e, dopo, avrei potuto ammirarle ed immaginarne il tocco, mi donava una scossa all’inguine. Correvo poi a nascondere la forte erezione sedendomi di nuovo alla scrivania quando sentivo tirare lo sciacquone.
    
    Mai avrei immaginato che i numeri ed i calcoli potessero eccitarmi a quel modo.
    
    Un pomeriggio di novembre lo accolsi alla porta da solo, spiegandogli che i miei genitori erano impegnati con i loro lavori ed i miei fratelli in giro, chissà dove, e avremmo avuto la casa tranquilla senza la solita caciara. Lo tranquillizzai mostrandogli che mia madre gli aveva già preparato la solita quota per le eventuali due ore, mi sorrise smagliante rispondendo che non sarebbe stato un problema, anche se non ci fossero stati, si fidava di noi.
    
    SBAM! Prima sincope della giornata.
    
    In camera si spogliò del cappotto, spargendo vampate del suo profumo delicato ed invadendo le mie narici estasiate; all’epoca non ero ancora in grado di scernere le note che costruivano un odore e poterlo così descrivere a parole e, purtroppo, ora l’ho dimenticato.
    
    Ero così felice di non avere altre presenze domestiche che mi avrebbero distratto da lui, potevo godere appieno di quella lezione, la percepivo, ancora prima di iniziarla, come un momento ancora più intimo e solo nostro. Mi sentivo ...
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