Roberta
Data: 21/12/2019,
Categorie:
Trans
Autore: Laurencedarabia, Fonte: EroticiRacconti
... dalla nonna. Non la vedevo dietro il paravento cinese, prima di andarle dietro inserii nello stereo una cassetta di Piazzolla che mi aveva lasciato un mese prima una cilena matta che richiederebbe un’altra storia.
Mi avvicinai sulle note di Por una cabeza, lei rise “è un omaggio alla mia infanzia?” “no alla tua pronunzia, mi sembra un buon omaggio”
Aveva i piedi piccoli, sarà stato un 39, senza gli zoccoli risaltavano sulla trapunta colorata coperti dalle calze bianche. Mi stesi di fianco a lei e la strinsi da dietro, misi il naso tra i suoi capelli e sentii un buon profumo di bambina, la girai e la baciai con trasporto stringendola a me “non mi farai male?” “non farò niente che tu non mi chieda di fare “dissi piano. Iniziai a slacciarle i bottoni della camicetta, lei portò una mano alla scollatura come per fermarmi “non c’è niente di quello che ti aspetti se togli tutto” “ cosa pensi che mi aspetti?” dissi proseguendo. Rimase con il reggiseno, sembrava avesse un bel seno ma non mi facevo illusioni e non me ne fregava nulla. Le aprii il gonnellone, mi misi in ginocchio e glielo sfilai dai piedi, rimase con un paio di slippini bianchi e le calze che a sorpresa si rivelarono lunghe sino alle cosce. Mi piaceva tutto ciò che vedevo. La feci alzare, sollevai il piumone e la feci distendere sotto, in piedi mi spogliai in due mosse, cercai di non farle vedere che ero già eretto e duro come di legno. Lo vide ed ebbi l’impressione che le desse sicurezza vedermi eccitato per ...
... lei.
La abbracciai sotto le coperte e sentii la sua pelle liscia di ragazza contro la mia piena di peli. La baciai, il mio cazzo duro strusciava contro la sua pancia e lei mi strinse ancora più forte. Slacciai il reggiseno, glielo sfilai e lo feci cadere dal letto poi fu la volta degli slip che rimasero tra le lenzuola in fondo al letto. Sentii un cazzetto duro che strusciava contro il mio e iniziai a muovermi con un ritmo lento che sentii che gradiva.
Smisi di baciarla, infilai la testa sotto le coperte e cercai un suo capezzolo, lo leccai e mordicchiai e prima sorpresa mi accorsi che era grosso e si irrigidiva diventando come la gomma di una matita, lei iniziò a sospirare e passai all’altro capezzolo, intanto raccolsi un po’ di saliva nel palmo destro e scesi a toccarla tra le gambe, era senza peli anche li e quando iniziai a scorrere la mano lubrificata sull’asta strabuzzò gli occhi. Intanto che le toccavo il cazzo risalii a baciarla in bocca e rispose con una veemenza che sembrava una bella promessa. “Cosa mi fai? È bellissimo mi fai girare la testa”. Scesi di nuovo sotto le coperte, arrivai al suo inguine, sputai di nuovo un grumo di saliva nella destra e presi il cazzo in bocca, intanto feci scorrere le dita insalivate lungo il perineo e raggiunsi il suo buco del culo. Ogni affondo nella mia bocca mi faceva sentire sulla punta dell’indice una contrazione del suo ano che stavo lubrificando da fuori. Si contorceva come una anguilla emettendo dei gemiti molto femminili. ...