Roberta
Data: 21/12/2019,
Categorie:
Trans
Autore: Laurencedarabia, Fonte: EroticiRacconti
... disse “ Prepari un foglio presenze per biologia, faccia firmare lo studente e comunichi alla segreteria che terrò il corso a lui con i geologi” Lei si girò verso di me con una espressione soddisfatta sul viso e guardando il professore lo ringraziò.
Quando uscimmo due ore dopo era mezzogiorno, si portava dietro il borsone misterioso, ci avviammo lungo la via e guardandosi attorno indicò casa mia e disse “ma tu abiti li, potresti venire a scuola in pigiama!”
“Sorrisi, non avrei neanche la scusa dello sciopero dei mezzi” aggiunsi con voce da duro “non indosso il pigiama, mai” sorrise come avrebbe fatto una ragazza alla smargiassata di un ragazzo.
“Dovrei usare il bagno, possiamo andare un momento a casa tua?” “Avrei un’altra proposta, ti do le chiavi e vai a casa mia, questa è quella del bagno, se non è tornato quello sporcaccione di Dimitri, è pulito, io intanto vado a fare la spesa altrimenti finisce come ieri. Tanto oramai conosci la strada”.
Feci in fretta, quando avevo realizzato che avrebbe pranzato da me avevo messo assieme un menù rapido: risotto con lo zafferano, insalata di finocchi e arance, zabaione caldo.
Raggiunsi l’ultima bottega aperta nel quartiere, la teneva una vecchina delle mie parti e quando andavo da lei mi tratteneva a parlare nel nostro dialetto. Comperai arance, finocchi, un peperoncino rosso fresco e una confezione di zafferano. Uscii e entrai nella panetteria di via Bogino, comperai grissini rubatà, una pagnotta, due etti di prosciutto ...
... crudo, le uova e una bottiglia di dolcetto. Guardai l’orologio e mi accorsi che era mezzora che avevo lasciato Roberta davanti a casa. Mi affrettai a tornare e arrivato sul pianerottolo suonai, aspettai un po’ e suonai di nuovo, venne ad aprirmi quella che aveva l’ufficio di assistenza agli invalidi, mi guardò stupito e mi chiese se avessi perso le chiavi, le risposi che le avevo date a un amico che era in casa ma non mi sentiva. Ringraziai e imboccai il corridoio, arrivato davanti alla mia porta mi accorsi che le mie chiavi erano appese all’esterno. “Proprio una sbadata, ha lasciato le chiavi fuori” entrai e dopo uno sguardo all’ampio stanzone constatai che non era li. Rimasi perplesso “Sarà ancora in bagno? Non si sarà sentita male?” Uscii e andai alla porta del bagno in fondo, toccai la maniglia ma era chiusa a chiave. Sforzandomi di pensare al maschile chiamai “Roberto, sei lì?” quella voce che mi piaceva tanto suonò ruvida come la lingua di un gattino che lecca un dito “Si scusa, ho avuto un contrattempo e sono arrivato al bagno da dieci minuti, inizia che tra poco arrivo”.
Un po’ sconcertato tornai in casa, guardai l’ora e decisi che se volevamo studiare sarebbero stati più adatti due panini con il crudo, il risotto l’avrei fatto per cena. Bussarono alla porta, istintivamente andai ad aprire e davanti me vidi una bellissima ragazza. Era vestita con una camicetta bianca, un gonnellone a fiori, calze di lana sottili bianche e aveva degli zoccoli olandesi neri come le ...