1. Roberta


    Data: 21/12/2019, Categorie: Trans Autore: Laurencedarabia, Fonte: EroticiRacconti

    ... ragazze fighe indossavano allora, i capelli lunghi erano un po’ mossi. Entrò, la mia parte razionale sapeva che era lui ma stavo vedendo una lei bellissima. Era un po’ più piccola di me. Entrò, chiuse la porta e mi venne vicina di fronte. Guardandomi dal basso con quei due occhioni mi disse ferma “non sono un omosessuale, sono una donna!” la abbracciai e la baciai a lungo sulla bocca poi la scostai e dissi “lo so che sei una donna, non sono attratto dagli uomini” mi si strinse al petto e sussurrò “tu non sai cosa mi hai provocato ieri, tutte le volte che mi guardavi lo facevi vedendo una donna, mentre mi spiegavi chimica avrei voluto alzarmi ed abbracciarti e stringerti perché sentivo una cosa che non avevo mai sentito”. Non sei Tadzio che attrae Gustav per la sua bellezza puberale maschile sei una bella donna che vedo anche quando è travestita da uomo. Questa volta mi baciò lei con passione e sussurrò “un ragazzo che ti bacia parlandoti di Mann non l’avevo mai immaginato.
    
    La allontanai un po’ con le braccia, la guardai in faccia, nella realtà aveva solo un’ombra di trucco la bellezza era tutta farina del suo sacco.
    
    Non sapevo come proseguire, mi attraeva ma avevo paura di fare la mossa sbagliata. Mi trasse lei d’impiccio. “Non metterti a ridere, non ho mai fatto l’amore anche se ho diciannove anni, so baciare perché mi ha insegnato una estate mia cugina”. La guardai serio e le risposi “allora un panino con il prosciutto crudo potremmo mangiarlo” scoppiò a ridere con ...
    ... quella espressione che mi aveva conquistato. Avevo capito da bambino che per conquistare una donna bisogna farla ridere.
    
    Mi misi a tagliare la pagnotta in due poi la spaccai e imbottii entrambe le metà con tutto il prosciutto. Ci mettemmo a mangiare seduti ai due lati del tavolo, un raggio di sole invernale le illuminava il volto e non smettevamo di guardarci masticando.
    
    Io sembravo un cane lupo davanti alla ciotola piena, lei sbocconcellava e masticava lentamente. “Tra dieci secondi avrai inghiottito anche il tovagliolo di carta e del mio panino non ti cederò nulla” mi disse ridendo. Aveva anche questa dote, ridendo sapeva guidarmi. “Questa mi fa fare ciò che vuole” dissi tra me rallentando il mio ritmo di masticazione.
    
    Mi alzai posando il panino, aprii la porta del frigo ed estrassi una bottiglia di cortese a metà ben tappata, girandole la schiena riempii due calici da bianco e li portai al tavolo.
    
    “Mi hai già conquistata, non è necessario farmi bere “mi disse sorridendo sorniona
    
    “Non beviamo perché devo conquistarti ma perché il prosciutto crudo richiede un po’ di acidità per essere gustato meglio. Non sempre mangio come un cane lupo”.
    
    Finimmo, ci guardammo intensamente per un attimo, esordì lei “bisogna subito mettersi a studiare?”
    
    “l’alternativa è il lettone con il piumone che vedi dietro il paravento, potremmo metterci li e conoscerci senza alcuna meta od obbligo”.
    
    Si alzò e andò a stendersi di traverso sul piumone gonfio delle piume ereditate ...