Noche loca (edm.22) - Racconti Erotici

Noche loca (edm.22)

... asciugatomi con un rotolo di carta recuperato non so come da Eugène, ci dirigemmo verso la sua auto.

“Questa sera hai superato te stesso!”

“Trovi?”

“Assolutamente! Questa sera dormi da me, così posso rimetterti in sesto: se ti accompagno a casa in queste condizioni, tua madre ci fucila!”

Ricordo quello che seguì come se avesse le rarefatta consistenza dei sogni: probabilmente nell’abitacolo dell’audi mi assopii; al risveglio, fuori doveva essere ancora notte fonda, mi ritrovai immerso nel tepore di un’ampia vasca dove le narici erano sollecitate da un delicato aroma di lavanda.

Eugène, accovacciato a bordo vasca, accarezzava delicatamente la mia pelle con una spugna marina partendo da una spalla, per poi immergersi nell’acqua schiumosa, e, protesosi in avanti, tornare su sull’altra spalla, in un movimento lento e continuo accompagnato da un suono cantilenante, quasi ipnotico, canticchiato a mezzo voce, le labbra appena contratte, come ad emettere un debole fischio.

“Ehi, dove siamo? Dove mi hai portato?”

“ssst! Rilassati – rispose interrompendo il movimento con la spugna ed iniziando a massaggiarmi capelli cosparsi di uno shampoo alla camomilla – eri infreddolito così ti ho portato qui, nel regno benessere di mamma per prendermi cura di te!”

Non risposi preferendo abbandonarmi alla sorprendente perizia del suo tocco che, ripresa la cantilena, possedeva qualcosa di taumaturgico.

Queste sono le sole cose che ricordo di quel tempo sospeso: la mattina successiva mi svegliai nella camera di Eugène che, già sveglio e vestito, mi guardava sorridendo.

Fina 22^ puntata