1. Noche loca (edm.22)


    Data: 15/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Fab80, Fonte: Annunci69

    ... sull’addome tartarugato, tra la cintola e l’ombelico, aveva un tatuaggio raffigurante un sole azteco
    
    “Wow: che bel tatuaggio! Sei proprio nel posto giusto” dissi allungando una mano e le labbra verso la sua tartaruga
    
    “Il nostro amico questa sera è molto goloso. Me lo ha confessato prima, quando eravamo a tavola!” esclamò Roberto avvicinando, subito imitato dagli altri, il suo addome al volto.
    
    Mi raddrizzai sullo schienale della sedia deglutendo eccitato alla vita di quei cinque maschi in pantaloni che, tenendosi le mani sulle spalle, si erano chiusi a semicerchio intorno a me.
    
    Eugène e Andrea che non avevano parlato, erano posizionati all’estremità esterna, mentre proprio davanti alla bocca, al centro, c’era Roberto, attorniato da pantalone rosso e sole azteco
    
    “Ho sete!”
    
    “Tranquillo: avrai da bere tutto quello che vuoi” rispose Roberto aprendosi la cerniera dei jeans e iniziando a schiaffeggiarmi con il suo enorme cazzone duro come il marmo.
    
    Gli altri quattro cominciarono ad accarezzarsi, dapprima attraverso il tessuto dei pantaloni, mentre mugolando prendevo in bocca il membro già umido del primo torello che, col respiro rotto, ordinò: “adesso ci succhi tutti, uno per volta. Come sai fare tu! Chiaro?”
    
    E fu quello che feci, con dedizione totale una alla volta: dopo il seme denso di Roberto mi lavò il petto, baciai appassionatamente, assaporando anche l’ombelico con la punta della lingua il sole azteco che sborrò con un grido bestiale.
    
    Poi fu la ...
    ... volta di pantalone rosso che mi venne, di sua mano, in fronte mentre gli baciavo e mordicchiavo le palle sode e piene.
    
    Gocciolante, assaporai il già ampiamente conosciuto calippo di Andrea che, elegantemente sottile e gustoso com’era, arrivò dritto fino in gola, liquido e caldo.
    
    Fu, infine, la volta del mio demone biondo che però, invece di limitarsi ad un rapporto orale, volle possedermi lì, davanti a tutti, messo a 90 gradi con le braccia tese contro la parte del locale mentre leccavo, ripulendo i membri ancora caldi e umidi di chi lo aveva preceduto.
    
    Ormai Eugène conosceva a perfezione la mia anatomia, i punti di maggior rigidità e quelli più sensibili al piacere, così non sentii alcun dolore, ma solo un senso di possedimento totale: sentivo che ero suo, solo ed esclusivamente e per sempre suo, mentre le mie viscere venivano, per l’ennesima volta inondate, dalla calda emanazione dei suoi lombi.
    
    Sfinito di appagamento mi lascia cadere a terra, rallentando la discesa tenendo i palmi delle mani sudate aderenti al muro.
    
    Ma, quella notte eroticamente perfetta non era ancora finita: “Girati verso di noi e masturbati” ordinò la voce di Eugène.
    
    Eseguii il suo dolce comando e gli amici si chiusero nuovamente su di me, in un semicerchio leggermente più ampio di quello di prima: mentre mi segavo non sentivo il dolore alle ginocchia, ma solo l’odore intenso della loro pioggia dorata che, abbondante, bagnava la mia perdizione.
    
    Rimasti soli, raccolsi le mie cose e ...