Noche loca (edm.22)
Data: 15/12/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Fab80, Fonte: Annunci69
Noche Loca (EdM.22)
“Inside all the people, a jet black spark
rippling like magma, in their hearts”
(Planet Funk, “Inside all the people”, 2001)
A mezzogiorno tornai a casa: la serata di festa si preannunciava molto movimentata e avevo bisogno di starmene un po' tranquillo dopo tutto quel turbinio di emozioni.
Inoltre mancavano pochi giorni alla scadenza, assegnatami dal professor Lambordi, per la revisione del suo articolo e, praticamente, non avevo nemmeno iniziato: dovevo assolutamente mettermi d’impegno se non volevo deludere l’illustre barone e, di conseguenza, compromettere le mie ambizioni di archeologo in erba.
Solo che, nonostante il pasto leggero cui era seguita un’ora abbondante di relax davanti alla tv, la concentrazione non arrivava: sembrava anzi una chimera che più insegui, più ti sfugge.
Ero in uno stato di permanente, eccitata inquietudine: cosa aveva significato quel bacio, così plateale, davanti a tutti? I proclami di Eugène che aveva apertamente schernito la mia deriva “sentimentalista” erano incoerenti con le sue azioni.
La domanda vera però era un’altra: chi ero diventato io, in quei rocamboleschi quaranta giorni di frequentazione con i ragazzi?
Non avevo la lucidità sufficiente per trovare una risposta dilaniato, com’ero, tra la forza di un sentimento totalizzante, quello per Eugène, e gli abissi che la scoperta del Desiderio aveva spalancato dentro di me. Stavo camminando in precario equilibrio su una corda tesa tra le ...
... estremità di un dirupo e, ormai lontano dal punto di partenza, non era possibile tornare indietro.
Che fare? Si potevano conciliare le due cose? E come?
Forse aveva ragione Eugène: invece di vivere, con tutte le contraddizioni e le difficoltà che questo comporta, mi stavo perdendo in inutili seghe mentali.
Poi arrivò l’intuizione!
Lui, il mio demone biondo, rappresentava la sintesi perché l’emozione che provavo conteneva tutte le faccettature del sentimento, dall’eros più dirompente alla tenerezza, dalla passione giocosa dei corpi alle sollecitudini dell’attenzione reciproca.
Semplice, no?
Eppure avevo paura, anzi il terrore che, finita la maturità, finisse anche tutto il resto: cosa sarebbe stato di noi a settembre quando, ristabilite le condizioni di salute di Elsa, sarebbe andato, magari in qualche sede prestigiosa, a frequentare l’università?
Le mie tormentate riflessioni vennero interrotte dall’arrivo di mia madre.
“Ciao tesoro, sono uscita prima oggi. Com’è andato l’esame del tuo amico?”
“Benissimo mamma: è stato straordinario! Pensa che la commissione gli ha fatto addirittura i complimenti!”
“Ti brillano gli occhi quando parli di lui!”
“Ma cosa dici? Sono solo contento di aver fatto un buon lavoro!” rispondo arrossendo
“Al cuor non si comanda! Mi sono accorta benissimo di come lo guardavi l’altra sera quando ha cenato qui.. e non ti ho mai visto così strano, euforico e tormentato come in questo periodo!”
Pronunciata questa frase, mamma ...