1. La Caduta. Oltre il Confine. Tempesta.


    Data: 10/07/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... scoraggiata. -E chi lo dice? È sbagliato se tu decidi che lo sia. L’hai mai provato?-, cenno di diniego. -Allora come puoi dire che non ti piace o che è sbagliato?-, chiese la donna con un sorriso ancor più luminoso del primo. Fatma prese il bicchiere. Annusò. Non pareva convinta. -Forse questo vi aiuterà.-, disse Amea. Prese un sacchettino di tela dalla cintura. -Cos’è?-, chiesi. Lei mi sorrise, ammaliante. -Spezie. Vengono da mari lontani.-, spiegò mentre le versava nei bicchieri girando col dito. S’infilò il dito in bocca, leccandolo con voluttà tutt’altro che casuale. -Perfetto…-, sussurrò. Alzò il bicchiere, -Alla nostra!-. La emulai. –Alla nostra.-, dissi bevendo. Il vino era dolce ma le spezie, avevano un sapore bizzarro, quasi salato. Sorprendentemente, però erano tutto meno che fastidiose, anzi, bilanciavano benissimo il sapore del vino che, secondo la mia umile e profana opinione non era certamente un vino di eccelsa qualità. Fatma bevve, piano, come assaporando. Terminato il bicchiere, sorrise. Apparentemente le era piaciuto. Guardai Amea e Fatma. Erano belle. Il desiderio c’era, era inutile negarlo. Fatma mi guardò. Sorrise. Assenso tacito? Mi prese la mano, tirandomi a sé. Amea, insolitamente seria, osservò. Fatma mi abbracciò. La sua bocca calda soffiò parole al mio orecchio. E improvvisamente mia accorsi che non era sua la bocca, né la lingua che mi solleticava piano l’orecchio, con una perizia ignota alla giovane. -Lascia che accada.-, sussurrò Amea, ...
    ... -Lasciate andare i timori. Vi amate, lo vedo. Non avete nulla da temere.-. Sentii Fatma rilassarsi, baciarmi sulle labbra per poi staccarsi e sentii altre labbra, ben diverse, avvolgere le mie. Il bacio di Amea fu differente, ma non meno vero di quello di Fatma. Mani accarezzavano il mio corpo, mani diverse, le prime bramose e decise, le altre esitanti ma amorose. E le mie mani cercavano i loro corpi. Strinsi appena un seno, meravigliandomi di quanto fosse sodo prima di accorgermi che era di Amea. La donna sorrise, baciando Fatma con trasporto. Una mano della ninfomane cercò tra i tessuti della veste della mia compagna un ingresso, un pertugio da cui raggiungere ciò che entrambe volevano. Fatma intanto mi aveva estratto il membro. Conscia improvvisamente di tale sviluppo, Amea sorrise. Lo prese in mano, delicatamente ma non senza brama. -Decisamente adatto allo scopo…-, sussurrò a Fatma baciandomi. L’altra sua mano, aiutata da quella di Fatma, trovò la via per il seno della giovane e poi più in giù. Era un paradiso, o almeno ne erano le porte. Per un istante volli dimenticare tutto e tutti. Poi, un suono che non veniva dalla cabina ma da fuori ci bloccò. Una campana. La campana di bordo. Tutti stavano salendo sul ponte. Decidemmo senza parlare.
    
    Ci rivestimmo in fretta e furia e salimmo a nostra volta. La tempesta era vicina. Vicinissima. Il cielo trapassato da tuoni e fulmini. La pioggia devastante flagellava il ponte. -Uomini, ammainare la vela! Tutti ai remi!-, sbraitava Tork. ...
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