1. La Caduta. Oltre il Confine (3)


    Data: 05/03/2018, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... comprendendo appieno la portata della sua scelta. -Sì. Ma non per tradirti. Io ti amo! Ti prego, se mi ami, rinuncia. Rinuncia a quel coltello. Andiamo via. Cerchiamo un isola solo nostra! Loro ci daranno i soldi, sai?-, chiese Fatma. -Sì.-, disse in lingua romanea uno dei due, un biondo col viso cotto dal sole, -Abbiamo molto denaro, nobile Alexander Varus.-, avanzò di appena un passo, mani alzate e calmo. Io arretrai istintivamente, più vicino al muro. -Chi ti manda?-, chiesi. -Noveria Maltia. Desidera acquistare il pugnale. Abbiamo con noi abbastanza soldi da poterlo pagare. Dicci il tuo prezzo.-, disse l’altro. Era avanti con gli anni. Un veterano. -Un’ennesima signora della guerra!-, sputai a terra. I due rimasero impassibili. In attesa di una risposta. -Dacci il pugnale, Alexander. Ci dispiacerebbe versare sangue licaneo, ma lo faremo.-, disse il biondo. -No!-, urlò Fatma, -Avete promesso!-. Si mise di fronte a loro. Io estrassi il pugnale. Lo impugnai. -Se volete averlo…-, mi misi in guardia, pur conscio che contro due nemici addestrati le speranze erano pari a zero, -Venite a prenderlo.-. Il biondo scansò Fatma con una manata. Si avvicinò, estraendo un coltello di foggia romanea. -Stolto…-, sibilò preparandosi a colpire. Schivai l’attacco. Cercai di contrattaccare ma lui eluse a sua volta. L’altro osservava, quasi divertito. Fatma, in ginocchio singhiozzava, conscia dell’imminente tragedia. E improvvisamente, le ...
    ... ombre presero corpo. Da una porta laterale che pareva chiusa sbucò un uomo, la carnagione scura, muscoloso e alto più dei due soldati di tutta la testa. Le braccia erano come tronchi d’albero. Il veterano se lo vide sbucare all’improvviso. -Non ti riguard…-, non finì la frase: il pugno del nero lo catapultò indietro, mandandolo K.O. Il biondo si voltò, dandomi un istante. Colpii ferendolo al braccio. Lui indietreggiò. Avanzai. Il mio avversario incalzò. Riuscì anche a ferirmi a una gamba. Dolore bruciante. Lottai per restare in piedi, per non perdere l’arma. Per non morire. E il grosso agì: avvolse un braccio attorno al collo del biondo, disarmandolo con rapidità notevole. Nella sua mano il coltello pareva ridicolo. -Raccogli il tuo amico e vattene. Dopo ciò che voi Romanei avete fatto a Fez, non vi sarà pietà. È la tua sola occasione.-, sibilò all’orecchio del biondo dopo aver stretto un po’. Lasciato il malcapitato, si assicurò di vederlo sgattaiolare via insieme al suo incosciente compagno prima di guardare me e Fatma. -I Romanei non conoscono vergogna! Venire qui a importunare donne e passanti!-, ringhiò. -Sai dove possiamo trovare una nave?-, chiesi. -La mia. Il mio nome é Tork. Ti offro il passaggio, ma sappi che tu e la tua compagna dovrete lavorare.-, disse. Io guardai Fatma. Lei non mi guardò. Teneva lo sguardo basso, pur annuendo. -Fai strada.-, dissi. Sparimmo in direzione del porto e salpammo dopo poche ore. 
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