01. mio fratello lorenzo - l'istante perfetto
Data: 31/03/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: acheronte2, Fonte: Annunci69
... possibile per non interrompere il suo godimento. Era letteralmente nelle mie mani, in mio potere. Da bambino non potevo saperlo ma l’imprinting registrato in quel momento nella mia coscienza fu che, tra noi due, fosse possibile innescare un meccanismo irreversibile a nostro piacimento, in cui la materia diventa quasi un pulviscolo sospeso mentre tutti gli altri sensi convergono verso un punto di non ritorno, oltrepassato il quale tutta l’eternità viene compressa in un solo istante perfetto, come risucchiata in un buco nero. L’esplosione d’energia che segue subito dopo è ciò che imparai a chiamare “orgasmo”. La cosa ancora più sconvolgente per me fu sapere che tutto ciò poteva essere replicato innumerevoli volte nell’arco di una stessa vita. Di questo misterioso effetto io potevo esserne la causa, artefice e padrone.
Ricordo che la mia piccola mano mi si stancò nel sostenere quel veloce movimento che volli iniziare così troppo presto. Rallentai molto, ma senza fermarmi, anche per capire cosa potesse accadere al corpo di Lorenzo, ormai in estasi avanzata.
Rilassò gli addominali tesi come una corda: «No, no... Lascia che continui io, dai…». Da grande imparai a gestire meglio l'arte del controllo dell'orgasmo.
Iniziò a menarselo mentre io mi scuotevo la mano per decontrarla. Quando m'impossessai di nuovo del suo fallo, iniziò a sudare.
«Oh, si! Continua, si… così… sta ...
... arrivando! Quando te lo dico io, stringi di più… come se volessi strozzarlo… tirandolo verso di me!», mostrandomi come.
Si teneva con le mani sullo sgabello, sollevando il bacino, in un equilibrio innaturale, quando: «Ok, ci sono! Tre, due, uno… vaiiii!». Feci come voleva, affinché non mi sporcassi.
Il suo corpo sobbalzò prima di emettere un getto possente sui suoi addominali asciutti da diciassettenne. Poi seguirono altri. Sentivo il cazzo pulsarmi nella mano.
«Rallenta, rallenta!» e così feci.
Il suo volto era trasfigurato, incredulo di aver goduto così tanto, per la prima volta, grazie ad una mano diversa dalla sua. Poi sorrise con beatitudine.
Ed io avevo per la prima volta provocato un orgasmo ad un giovane uomo: col quale avevo condiviso il ventre di mia madre.
«Sei contento? Hai visto il seme di un grande. Con questo nascono i bambini. Farai lo stesso anche tu a te stesso».
«Sono stato bravo?»
«Si, da morire. Mi è piaciuto tanto, non hai visto?»
«Si» risposi imbarazzato per celare la mia contentezza.
«Ma mi raccomando di non dire nulla a mamma e papà»
Annuii con la testa, replicando il gesto dei segreti, mentre lui mi passò fugacemente una mano sul capo come per spettinarmi i capelli in segno d'affetto. Uscii dal bagno sconvolto ma felice, tuttavia incapace di proferir parola, attanagliato da un vortice di sensazioni fino ad allora mai provate.
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