1. L'Usuraio capitolo 2 - Carlo e la zia


    Data: 14/03/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    ... prese in mano e se lo tirò dentro e Carlo si sentì in paradiso. Superato il momento critico la scopò come un indemoniato. Superato quel momento pensava di poter durare quanto voleva. Ed infatti lei venne diverse volte. Carlo non sapeva quante perché la sentiva sempre gemere, gridare, smaniare, dibattersi, battere i pugni sul materasso e mordersi le labbra per non gridare. Quindi non riusciva a capire se erano orgasmi o semplice piacere. Ma pensava, con ragione, che la zia fosse soddisfatta e questo lo inorgogliva. Pensava che per essere la prima volta se la stava cavando più che bene. E così era, Lucia poteva testimoniarlo. La combinazione di scoparsi il nipote giovane e la sua irresistibile foga l’avevano eccitata oltre ogni limite. Il ragazzo era inesperto, ma era forte, bello, impetuoso, duro e dopo anni di scopate veloci e insignificanti con il marito aveva di nuovo scoperto quanto fosse bello fottere.
    
    La musica cambiò quando lui, mentre continuava a sbatterla, con tutto l’ardore della sua giovane età, la morse su un capezzolo. Fu l’istinto a dirgli di farlo, quasi non se ne era reso conto. Lei gridò e si inarcò. Carlo si ritrasse, quasi stava per uscire e scusarsi, ma lei lo prese per la testa, gli incrociò le gambe sulla schiena e lo trattenne su di sé. Quindi spingendo ferocemente il pube in avanti venne ancora una volta. E questa volta non c’erano dubbi, se ne convinse anche Carlo che non era mai stato testimone, fino a quel momento, di eventi di quel ...
    ... genere. Questa volta lei si rilassò completamente adagiandosi sul materasso, ma continuando a tenerlo dentro di sé. Carlo sentiva la fica pulsare sulla sua verga, il cuore di lei che sembrava un tamburo e aveva davanti ad i suoi occhi il volto di lei sfigurato dal piacere. Venne anche lui, un torrente. Venne senza muoversi e senza spingere, fu il pulsare di quella fica che avvolgeva la sua verga come un guanto che lo portò a godere. E anche lei venne ancora una volta. Per lei fu l’inondazione l’elemento catalizzante del nuovo orgasmo.
    
    Per mesi, fino all’estate si rividero ogni volta che era possibile. Ogni volta una novità, ogni volta una nuova fantasia. Ogni settimana lui più sicuro e lei sempre più soggiogata. All’inizio era lei che lo guidava alla fine era lui che le imponeva quello che le piaceva. Solo dopo poche settimane lui era diventato il suo tiranno. Si giocava come voleva lui. Lui la respingeva e lei era sconcertata del suo rifiuto, sapeva di piacergli, ma mentre lei smaniava lui acquistava freddezza e determinazione. Le imponeva di spogliarsi, completamente nuda e scalza, poi la bendava e giocava con lei a mosca cieca. L’avrebbe sbattuta solo se e quando l’avesse trovato e preso. Lei ansimava, sbatteva disperata contro tavoli, porte e divani, poi quando lo trovava gioiva sollevata, si levava la benda e reclamava il suo trofeo. Ma lui non sempre si concedeva.
    
    - Inginocchiati troia – e Lucia si inginocchiava.
    
    - Leccami le palle vacca – e Lucia leccava, con ...
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