1. L'Usuraio capitolo 2 - Carlo e la zia


    Data: 14/03/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    ... Continuò a toccarsi mentre continuava a guardare e sentì caldo in quella parte del corpo e poi un piacere mai provato prima che lo fece tremare. Non cadde solo perché era seduto per terra. Cercò di ricomporsi, soprattutto di riprendere fiato, poi diede un’ultima sbirciata alle lunghe e lisce cosce della zia ed uscì da sotto il tavolo, correndo in camera sua. Non si voleva far vedere in quello stato. Mamma e zia non si accorsero neanche di lui, continuando la loro animata discussione.
    
    Da quel giorno Carlo imparò a darsi piacere, tutte le sue fantasie erotiche ruotavano intorno all’immagine di sua zia, alle sue splendide cosce e al generoso seno. La spiava continuamente cercando di cogliere qualche lembo di corpo scoperto, poi correva in camera sua o in bagno a segarsi. Era un accanimento visivo e manuale che non poteva passare inosservato a lungo. La zia se ne accorse, ma invece di sgridarlo e redarguirlo si sentì lusingata, anzi, in qualche modo lo incoraggiò. Gli sorrideva e spesso si metteva in posa mostrandogli le sue grazie. A volte si chinava protendendo il culo, altre volte si dimenticava di allacciare un bottone mostrando le tette, oppure si accosciava per prendere qualcosa mostrando le cosce fino all’inguine. Carlo si segava fino allo sfinimento pensando a lei.
    
    Lucia non era male, tette grosse anche se leggermente pendule, cosce lunghe e culo interessante. Era mora, scura di pelle, capelli lunghi e neri e anche gli occhi erano neri. Nel condominio e sul ...
    ... lavoro era una star, non era una strafica, ma una gran fica sì. Faceva la magazziniera e i colleghi l’apprezzavano. Avendo un marito ferocemente geloso e manesco lei si guardava bene dal dare corda agli apprezzamenti di condomini e colleghi, anche se non poteva fare a meno di sorridere, ancheggiare e mostrarsi seduttiva. Era più forte di lei, le piaceva esibirsi. Il marito, quando la beccava, spesso e volentieri, le appioppava sonori ceffoni che le facevano ballare i denti.
    
    Lucia aveva paura del marito e allora si esibiva per il nipote che riteneva innocuo e di cui il marito neanche se ne accorgeva. La faccenda andò avanti a lungo poi piano piano si spense. Carlo, arrivato alle superiori, iniziò a uscire di casa, a giocare a pallone e a guardare le ragazzine della sua età, la passione per la zia si diradò, ma rimase sempre latente. D’altra parte anche la zia si chiese cosa stesse facendo con quel ragazzino che ormai non era più un adolescente. Rischiava, da lì in poi, di giocare con il fuoco e di bruciarsi. Le provocazioni di lei verso di lui e l’eccitazione di lui per lei andarono nel tempo scemando senza però spegnersi mai.
    
    Ci fu un ritorno di fiamma quando Carlo compì i sedici anni. Le due famiglie avevano preso una casa al mare e se la spassavano. La mattina al mare, poi pranzavano in casa, nel pomeriggio spesso rimanevano in casa a difendersi dalla calura e la sera passeggiate, gelato e spesso cena fuori. Le due sorelle erano molto affiatate e i due mariti andavano ...
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