1. Generi diversi 2


    Data: 24/01/2019, Categorie: Trans Autore: Lorycrossdresser, Fonte: Annunci69

    ... cattivo possibile siamo femmine e sappiamo essere perfide”.
    
    “Io, io non sono capace” balbettò Lory, “Certo che lo sei stellina, lo siamo tutte!”, “Si?”, “Si!”.
    
    Le parole allegre diventavano improvvisamente serie, erano parole che rincorrevano fantasie assurde e fatti concreti, Giulia la incalzava, si alzava in piedi girava gesticolava, apriva il frigo prendeva una bottiglia di acqua gelata, beveva a collo, e la rimetteva dentro.
    
    Alla fine di tutto disse “Ok?”.
    
    Lory rimase silenziosa ed esterrefatta.
    
    “Ok, stellina, ci sei? Guarda che tu hai la parte principale, ci sei?”
    
    “Tu ti sei pippata più coca di me, dammene ancora un po’ e sarò così pazza da accettare!” le parole uscirono da sole, ma forse stavano già dentro di lei da qualche parte nascoste.
    
    “Yesss! Stellina sei una strafica pazza come tutte le strafiche devono essere, pazze! Adiamo!”
    
    Un ciclone, ecco cosa era Giulia, la professoressa integerrima e professionale, un ciclone di ormoni impazziti, eccitati dalla droga e ormai del tutto fuori controllo.
    
    Quando furono pronte entrambe si guardarono allo specchio, solo una parola si poteva dire, bellissime.
    
    Lory indossava stivali appena sotto il ginocchio, collant chiari, una gonnellina corta tipo scozzese, camicetta bianca annodata sulla pancia, parrucca nera a caschetto e trucco un po’ … un po’ da troia.
    
    Giulia era più sobria, ma non troppo, indossava dei sandali aperti e legati alla caviglia, calze chiare a rete, un vestitino intero di un ...
    ... tessuto morbido a fantasie floreali che ne esaltava la femminilità.
    
    Anche lei andò con la mano pesante per il trucco, ed esagerò con il profumo di Jean Paul Gaultier.
    
    Si guardarono allo specchio insieme, bellissime.
    
    “Sei pronta?”, “Prontissima”.
    
    Giulia prese il telefono, frugò rapidamente nella rubrica e partì la chiamata.
    
    “Metto in vivavoce ma tu non parlare se no te lo dico io, bene?”, “Bene”.
    
    Uno squillo, un secondo e poi una voce forte ed eccitata, “Professoressa, buongiorno come stai? Anzi Giulia buongiorno come stai? Ma non dovevi cancellare il mio numero?”.
    
    “Non l’ho fatto”.
    
    “Lo vedo che non l’hai fatto, e hai fatto bene mia bellissima professoressa di dritto, scusa diritto, è che con te è un riflesso condizionato ah ah ah”.
    
    “Che stronzo, che merda di persona, ma come ho fatto?” pensò Giulia tra se, “Mi fa piacere che sei contento di sentirmi, ma non farti illusioni non è per me”.
    
    “Cioè?”.
    
    “Cioè, è che sto con la mia bella nipotina, ormai niente più affatto ina, abbiamo bevuto qualche bicchiere e lei mi ha fatto delle confessioni, bé… insomma ho pensato a te, perché non ci vieni a trovare?”.
    
    “Corro a casa tua”, non se lo fece ripetere due volte Riccardo.
    
    “Aspetta, no, ci vediamo al bar, aspetta adesso ti metto in vivavoce … Simo, Simona vieni, ecco questo è Riccardo, il ragazzo di cui ti parlavo”.
    
    “Ciao Riccardo - ciao Simona - oh guarda che è una ragazzina non fare lo stronzo - guarda che mi hai chiamato tu bella - e tu non fare ...
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