1. Inedita succursale d’attrazione


    Data: 10/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... che qualsiasi paura. Ho cercato a tentoni l’interruttore della luce, mi sentivo come se fossi cieca, giacché mi trovavo in una stanza sconosciuta, in una città non mia, in una stanza d’albergo dove tutto odorava di disinfettante e di polvere. Ero cieca, toccavo i mobili cercando d’orientarmi, cercando di seguire la sua voce per raggiungerlo. Lui era lì:
    
    ‘Non accendere la luce, ascolta la mia voce, lasciati guidare. Io sono il tuo padrone’ – m’ha sussurrato in un orecchio bloccandomi la mano prima che toccassi l’interruttore.
    
    La sua stretta era forte, con due dita riusciva quasi a bloccarmi il polso, nel cervello sentivo pulsare le vene, il suo profumo mi &egrave penetrato nel naso insieme alla sua lingua che mi baciava il collo. Ho avuto paura che le sue mani mi stringessero il collo, stavo per fare l’amore con uno sconosciuto, con il mio amante virtuale, ma lui amabilmente m’ha sussurrato:
    
    ‘Vieni Rossana, fammi vedere come ti sei vestita’.
    
    Dopo m’ha fatto avvicinare al davanzale della finestra, ha acceso una luce dietro le mie spalle. Il contorno del mio corpo si &egrave riflesso sul vetro della finestra, era il contorno d’una femmina in calore, successivamente m’ha fatto piegare e m’ha sollevato la gonna tastandomi i glutei:
    
    ‘E’ stata brava la mia serva, sei già bagnata vero Rossana? Fammi sentire la fica umida’.
    
    Lo ero eccome, ero bagnata, terrorizzata all’idea di non piacergli. Io ero Rossana e lui Padrone. Due anime che si erano incontrate per una ...
    ... notte sola o per sempre dentro i sogni:
    
    ‘Adesso appoggia le mani sul davanzale, piegati, mostrami le natiche, sì, così da brava cucciola’.
    
    Con una mano m’ha fatto aderire completamente al davanzale quando un improvviso dolore ha bloccato il mio respiro, tranciando di netto ogni pensiero. Ha cominciato a colpirmi le natiche con una specie di paletta di legno piatta, io ho cercato d’urlare, ma lui con un gesto della mano m’ha rivoltato il viso infilandomi la lingua in bocca succhiandomi i pensieri e il cuore, non permettendomi altro che di respirare. Era quello che volevo. Sentirlo.
    
    ‘Ti ricordi? Qualunque dolore fisico che proverai sarà tanto più acuto quanto più sarà coinvolta la tua mente. E’ questo che intendevo. Stai cominciando a godere. Non appena il tuo sedere sarà sufficientemente rosso e gonfio ci passerò la lingua sopra, leccherò il tuo buchetto nero, lo riempirò di saliva e ti prenderò. Ora, qui, aperta davanti ai miei occhi, la catenella che ho legato in vita adesso titilla, quello &egrave il simbolo del suo potere su di me’.
    
    Io stavo già godendo, volevo gridare, ma il mio corpo si ribellava, sentivo il dolore in ogni piega del corpo, delle scosse che sconquassavano il mio corpo a ogni colpo, ma contemporaneamente cercavo la sua bocca, desideravo farmi penetrare dal suo odore in ogni singola cellula ed ero bagnata. Non ero mai stata sodomizzata, la paura m’attanagliava rendendomi incapace di muovermi, ma il desiderio di sentirlo dentro di me, di provare un ...
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