1. Inedita succursale d’attrazione


    Data: 10/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... Sono sposato e non cerco complicazioni sentimentali. Adoro dominare sia psicologicamente che fisicamente, ma in maniera sottile ed intelligente. Sono il Padrone dei tuoi desideri. Aspetto la tua risposta, ora, perché so già che mi desideri’.
    
    Io ho risposto non sapendo il perché. Ho cominciato a vibrare come una corda di violino in attesa che mi rispondesse. Lui l’ha fatto dopo più di quattro settimane dal mio primo messaggio. Ho marchiato questa data nel cuore, un bel sigillo. Gli avevo scritto chiedendomi di spiegarmi che cosa intendesse dire il suo annuncio, perché mai cercava una schiava per soddisfare le sue fantasie, pur dicendo in conclusione d’amare intensamente la sua compagna. Io amavo mio marito, ma stavo anche cercando un qualcosa che risvegliasse il mio desiderio dopo anni di routine, volevo nuovamente sentire lo sguardo d’un uomo scivolarmi addosso, cogliere il desiderio d’un uomo crescere nei calzoni, Padrone con una sola frase mi colpì. Non rispose giammai verso a quello che volevo sentirmi dire, in quanto le sue risposte erano fredde, meccaniche e secche, perché erano ordini, richieste, mai parole sentite con il cuore.
    
    ‘Preparati, so che cosa vuoi, rispondimi, non mi cercare, non voglio ricevere messaggi con un’intestazione banale. Toccati, saprai chi dovrai essere al momento opportuno. Verrai da me, prenderai il treno, io t’aspetterò alla stazione, ti farai scopare, godrai, io t’userò, mi desidererai con dolore, dopo te ne andrai’.
    
    Per parecchio ...
    ... tempo restavo con lo sguardo fisso sullo schermo acceso del computer, cercando di carpire qualche informazione dalla sua pagina, rovistando di vedere nelle sue brevi risposte quello che volevo sentirmi dire. Che sarei stata la sua schiava d’amore. Ma lui era quello che volevo che fosse nei miei sogni, io mi ero innamorata non del corpo, bensì delle parole, dell’assenza, perché era quello che inconsciamente io avevo sempre ambito e bramato, un uomo che guidasse il mio desiderio, che mi facesse sua in ogni modo, un maschio che mi liberasse sgomberandomi dalla coscienza di dover decidere. Io credevo che due corpi facessero un amore, ciononostante ho afferrato soltanto dopo, capendo che la differenza tra amare e scopare per un uomo risiede nella mattina. L’uomo che ti scopa non ha voglia del bacio appena sveglio, di guardarsi insieme negli occhi assonnati, di sentirti vicina, vuole solamente che la femmina nel suo letto con il suo nome qualsiasi, con il suo corpo nudo, con il suo odore, sparisca per cambiare le lenzuola e riappropriarsi dei suoi spazi. Io credevo che diventando schiava sarei riuscita ad avere anche il suo amore, ero convinta di riuscire a incatenarlo a me.
    
    ‘Quanti cuori hai scopato?’ – gli ho scritto una volta.
    
    Io attendevo un cenno del suo cuore, un battito d’emozione, ma non potevo avere risposte da lui, non dovevo pretenderle, dovevo esclusivamente aspettarlo, desiderarlo, bramarlo. Io avevo bisogno di sentire la mia carne penetrata dalla sua, di sentirmi ...
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