1. Inedita succursale d’attrazione


    Data: 10/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... parte del suo corpo, succhiando la sua saliva, desiderando i suoi pensieri, mentre avevo solo un indirizzo di posta elettronica e un nome. Padrone. Come una foglia lui mi stava accartocciando il cuore, mi stava strappando dall’albero della normalità per sottomettermi esponendomi ai suoi desideri. Io mi sentivo così come una radice strappata dalla terra, da una mano inesperta e trapiantata a caso in un terreno qualsiasi, perché non riuscivo a trovare il nutrimento nell’amore per me stessa. Continuavo a fare l’amore con mio marito due volte alla settimana, ma dentro pensavo già a lui. I movimenti, gli approcci di mio marito ormai li conoscevo a memoria, perché cominciava a sfiorarmi i capelli quando aveva voglia di me, scendeva poi lungo il collo soffermandosi per baciarlo con la lingua, infine giungeva al seno. Mi prendeva il seno in una mano e lo solleticava, tenuto conto che prima mi piaceva tanto, adesso mi dava fastidio. Mi procurava un certo malessere il suo desiderio, non avevo voglia di lui, tuttavia cercavo d’immaginare che potesse essere Padrone nel toccarmi. Io agognavo di concentrare il piacere in ogni angolo del corpo, per far credere a mio marito che godevo ancora delle sue carezze, malgrado ciò pensavo all’altro. Rimuginavo come Padrone avrebbe baciato il mio seno succhiando i capezzoli tra i denti, stringendoli, mordendoli, facendomi sentire prima uno strappo acuto, un dolore fitto e poi un soave piacere, perché Padrone non m’avrebbe di certo accarezzato, ...
    ... m’avrebbe preso.
    
    Mio marito continuava la sua mansione d’amore, m’apriva la vestaglia, m’afferrava per mano conducendomi sul letto. Perché sempre nel letto? Perché non farlo subito lì davanti al televisore o sul tavolo apparecchiato, lasciando che i corpi si mischiassero con gli odori dei cibi appena consumati? Mi portava a letto al buio, come se non avesse più bisogno di vedere il mio corpo, mi spogliava delicatamente così come si spoglia una bambola e si metteva sopra di me. Quanto durava il tutto? Io sentivo sciogliersi dentro di me lentamente gli umori del piacere, lui credeva che venissimo insieme, ma io pensavo all’altro e non sentivo il peso del suo corpo sul mio, non captavo le sue spinte, non percepivo il suo odore. Io volevo con tutta me stessa godere con lui, sentire ancora il nostro piacere mischiarsi, ma mio marito m’amava. Non mi scopava, faceva l’amore con me, ciò nonostante non mi desiderasse più come un tempo, mentre io volevo essere scopata, fottuta, chiavata. Io sognavo Padrone, non m’importava sapere chi fosse Padrone, volevo solo possedere il suo cuore, così come lui voleva padroneggiare la mia mente, scopare la mia mente occupandola, rendermi talmente serva dei suoi desideri da non poter dire di no a qualsiasi sua richiesta. In verità lui possedeva già la mia mente, peraltro io non lo sapevo.
    
    Dopo un po’ di tempo lo riacciuffo nella chat, mi chiama in privato e cerca di me:
    
    ‘Rossana, quanti cuori hai scopato, quanti? Dai, vieni, prendilo in bocca, ti ...
«1234...15»