1. Inedita succursale d’attrazione


    Data: 10/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sopra la doccia schiuma al sandalo che lui m’ha chiesto d’usare e comincio a massaggiarmi il seno. Lo sento inturgidirsi fra le mani, i capezzoli diventano appuntiti, toccandoli mi fanno male. Pizzicali, stringili, sono i miei denti che li succhiano, stringili più forte m’aveva scritto suggerendomi che dovevo fare in quel modo. Io non mi sono mai sentita così bella.
    
    ‘Sei sola dentro la doccia, ma &egrave come se io fosse con te, come se tu ne cogliessi l’odore, come se la cabina della doccia fosse troppo stretta per noi due. Immagino i contorni dei nostri corpi, bagnati, sudati, vogliosi. Appoggi la schiena al vetro della doccia, ti senti girare la testa, senti la voglia del mio corpo prendere il sopravvento. Mi desideri. Con la spugna scendi più giù, sfiori l’ombelico, poi le cosce e le natiche, ti ritrovi con una mano in mezzo alle gambe, allarghi le cosce, senti il clitoride pulsare. Con una mano allarghi la fica e c’infili dentro un dito, prima delicatamente, sei bagnata d’acqua e di fluidi, sei bagnata dal desiderio di me, del tuo padrone. Hai in mente il sesso, nient’altro, hai intesta il mio sesso mentre io ti penetro con un dito, in profondità fino a sentirmi. Ti gira la testa, ti manca il respiro, ma continui ad affondare il dito dentro il tuo ventre, senti la fica dolerti, ti mordi le labbra per non gridare di piacere, immagini la mia bocca morderti una spalla. Hai un amante, mi ripeti, ho un amante che vuole scoparmi, ti senti così bella mentre godo ...
    ... masturbandomi. Ed &egrave così forte il piacere che non t’accorgi che l’acqua &egrave diventata fredda, hai i brividi di freddo e di piacere, quando apro la cabina della doccia e vedo il tuo corpo riflettersi nello specchio. Non sei mai stata così bella, non sei mai stata così viva’.
    
    Io dovevo conoscere Padrone, perché questo era il mio pensiero fisso. Dovevo provare a me stessa d’essere capace ancora di farmi scopare, in quanto non mi bastava più essere semplicemente amata. La mia mente non aspirava ad altro che conoscere Padrone, io mi toccavo, mi lasciavo toccare, godevo con Carlo perché godevo di Padrone. Il respiro di Carlo, il suo odore, il suo modo d’amarmi si confondeva con quello che immaginavo di Padrone. Il sangue, le secrezioni, la saliva, gli odori le pulsazioni del cuore tutto mi riportava a Padrone.
    
    Dopo una giornata alquanto affaccendata attendo che mio marito vada a letto, lui ultimamente si &egrave accorto che sono sempre più distratta del solito, ma pensa sia solamente un po’ di stanchezza e di malumore. In seguito mi collego e lo cerco, inviandogli un messaggio su ICQ:
    
    ‘Tu potresti essere padrone del mio corpo, ma io potrei succhiarti l’anima’. Lui &egrave in linea, ecco la letterina gialla che lampeggia, al momento sento un fremito forte al cuore:
    
    ‘Il tempo farà giustizia di questa frase assegnando ad ognuno il ruolo che gli compete. Per ora, quello che voglio &egrave scopare la tua mente. Qualunque dolore fisico che proverai, sarà tanto più acuto quanto ...
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