1. Maria Cristina e l’ Officina delle Bambole


    Data: 15/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Anale Hardcore, Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster

    ... suo sorriso sembrava un invito ad osare, mentre si teneva la figa aperta con le dita e mi diceva di scoparla. Il mio uccello le fu subito dentro, fui molto deciso, tanto che il suo corpo formoso sembrava smontarsi ad ogni colpo.
    
    Ebbi l’impressione di avere una bambolina tra le mani che le stringevano il culetto. Vi infilai le dita, lei sobbalzò con un grido, mentre baciavo la rosellina dell’ano e la riempivo di saliva.
    
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    La Signora delle feste milanesi ansimava e gridava mentre le appoggiavo il cazzo sul suo culetto voglioso. Pensavo di doverlo forzare, di doverlo rompere. Invece scivolò giù facilmente. Il lavoro era già stato fatto e questo mi fece arrabbiare molto.
    
    Cominciai a stantuffarla con sempre maggiore violenza, era uscita anche qualche goccia di sangue, non mi interessava, donna Cristina gridava in modo osceno come se la stessero strangolando. Mi diede fastidio e le tappai la bocca con la mano senza smettere di sbatterla con forza, lei mi morse ed io aumentai il ritmo e la forza dei miei colpi fino a sentirla urlare di piacere. Con un ultimo colpo le riempii riempiendole il culo con il mio seme. Ancora stravolto sentii Krissy dirmi "domani non perdiamo tempo con il caffè, ok ?", risi di gusto mentre pensavo che l'indomani avrei risparmiato venti euro di aperitivo e avrei avuto un'oretta in più per sfondarle il culo. Però la timorata di Dio, la donna pia e caritatevole dell’alta società era in fregola, e di parere diverso. Così, senza pensare ...
    ... al domani, ricominciò a leccarmi l’uccello … quel giorno, dopo oltre due decenni, ebbi modo di conoscere davvero la mia insospettabile amica. Mangiafuoco era stato molto preciso nell’indicazione del luogo e mi aveva accennato a quello che le sarebbe successo.
    
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    Venne la sera del gioco. Andai a casa sua per accompagnarla. Dovevamo raggiungere l’Officina delle Bambole. Un nome da negozio di rigattiere per un aristocratico e squallido commercio di corpi.
    
    Lei andò a prendere i soldi che mi consegnò in una busta. Scendemmo e la accompagnai. Mangiafuoco riconobbe la mia macchina, chiese i soldi e poco dopo, passando da un ristorante scendemmo, in un cunicolo con delle sale ampie ed illuminate scarsamente dove si intravedevano molte donne vestite da suora e molti uomini vestiti con fruste e flagelli che esibivano, per il resto i loro enormi cazzi. C’erano anche uomini di colore muscolosi, sembravano pronti ad intervenire, ma in realtà si aspettava ancora un po’ di gente. Black Jack, dopo aver contato i soldi, concesse a me di essere il primo con Krissy...”poi sarà nostra...potrai soltanto guardarla soffrire.”
    
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    Non mi rimaneva che annuire ed iniziare quella che sembrava la triste danza di una giostra. Tirai fuori dalla borsa di donna Cristina un piccolo frustino con in punta una manina di cuoio, mi tolsi la camicia e le chiesi se si era correttamente ricordata di procurare tutto ciò che le avevo ordinato. Disse di sì. “Bene, le dissi, allora va’ a ...
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