1. Maria Cristina e l’ Officina delle Bambole


    Data: 15/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Anale Hardcore, Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster

    Si era vestita con cura: tacchi alti, calze velate color visone, setificate, scarpe con tacco alto e minigonna. Maria Cristina era appena uscita da un negozio dove aveva completato il suo shopping di quella mattina e per le strade del centro di Roma camminava, ancheggiando leggermente. Era una bellissima quarantenne, con capelli con taglio stile anni ’50 ed un concorso come magistrato appena vinto. Si apprestava ad essere una donna bella, potente e desiderata con i suoi 53 chili ed i suo 170 centimetri di altezza.
    
    Le sue gambe, deliziose e modellate da anni di ginnastica artistica, la rendevano un oggetto del desiderio, voleva che tutti la guardassero e si ricordassero di lei.
    
    Sposata con un medico e madre di tre figlie, manteneva ancora il fascino e l’allure di una diciottenne. Molte sue colleghe di lavoro le invidiavano esattamente questa sua capacità. Aver realizzato completamente la sua vita di moglie e madre ed essere sempre pronta per qualche flirt.
    
    Sedette accavallando le gambe, in attesa, al tavolino del bar dove ci davano sempre appuntamento. Erano passati dieci anni, tanti, troppi, ma nel mio cuore non era cambiato nulla: la volevo con la stessa intensità di allora, volevo rivivere con lei il sogno d'amore della mia giovinezza. Era diventata una compagnia di un fascino eccezionale.
    
    La sua innata sensualità le aveva suggerito il look più adatto ad evidenziare le sue doti: i suoi capelli neri erano raccolti a scoprire la nuca, giacca avvitata e chiusa ad ...
    ... arte sul macramè del reggiseno, gonna corta cucita addosso con spacco. Gli uomini rimanevano incantati quando nelle cene private conquistavano un posto tra le sue gambe e scoprivano che non portava le mutandine. Indossava sempre reggicalze o autoreggenti perché sosteneva che la sua albicocca dovesse respirare; avevo sempre apprezzato sempre la sua gnoccolina, rotonda e succosa come una fragola. Marycri aveva fatto del suo corpo un oggetto di piacere raffinato, per pochi eletti.
    
    Erano passati molti anni ma, nonostante quel tempo, ingiusto per un amante disperato, come me, e affamato del suo corpo, riuscivo e vederla ed amarla. Ai nostri incontri, clandestini e silenziosi, si accompagnava una sorta di mestizia per il tempo trascorso ad amare persone sbagliate. Figure di donne improbabili, per me, uomini molto ricchi e narcisi, per lei. Non avrebbe dovuto concedersi a tutti in maniera sciagurata. Il suo corpo era, per me, una pietra preziosa da intagliare e far brillare. La sua anima era popolata di figure misteriose che le strappavano i capelli in unioni deliranti fatte di odore di sesso ed idiozie, raccontate per conquistare la mia Afrodite.
    
    Era sempre gentile, calda, sensuale, affabulatoria e “fabulosa” mentre si donava a me in modo totale e completo. Quella mattina di aprile le avrei raccontato tutto del mio passato. Era vezzosamente gelosa di tutte le altre donne possedute da me. Non avrebbe mai rincorso l’idea che il suo corpo era diventato per me come un’ostia fine, ...
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